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Per più di un anno sono state l'incubo dei romani: le scale mobili delle stazioni centrali della metropolitana, Repubblica, Spagna e Barberini, rimaste chiuse a lungo e che a ogni riapertura si inceppavano rischiando di trasformarsi in una trappola pericolosissima. Non si trattava di un difetto di fabbricazione o di una sfortunata coincidenza: gli incidenti avvenuti in quelle stazioni - il più clamoroso, l'unico con feriti, risale all'ottobre 2018 - erano la conseguenza di un frode messa in atto da alcuni dipendenti e dirigenti della municipalizzata romana dei trasporti e dalla ditta che aveva vinto l'appalto per occuparsi della manutenzione degli impianti. Ora la procura di Roma ha chiuso le indagini sulla vicenda: 14 persone sono indagate per frode nelle pubbliche forniture e lesioni colpose aggravate. Il prossimo passo del pm Francesco Dall'Olio potrebbe essere una richiesta di rinvio a giudizio.
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L'inchiesta
L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a 14 persone. Sotto inchiesta ci sono Alessandro Galeotti, dipendente di Atac e responsabile di esercizio degli impianti di traslazione per le stazioni Repubblica e Barberini, Ettore Bucci, responsabile del procedimento relativo all'appalto di favore della Metroroma scarl, Nazario Filippi, responsabile della manutenzione. Stessa accusa - frode e lesioni colpose - anche per Giorgio Del Vecchio e Salvatore Vara, legali rappresentanti delle due società che componevano l'Ati che si era aggiudicata l'appalto per la manutenzione degli impianti, Metroroma scarl.
Gli indagati sono anche accusati di lesioni aggravate in danno dei tifosi russi del Cska che il 23 ottobre 2018 si erano feriti a causa del cedimento della scala mobile della stazione Repubblica. Uno di loro aveva riportato lesioni gravissime, con prognosi di 60 giorni.
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ROMA Il duello vero e proprio andrà in scena questa mattina, quando i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza riuniranno in videoconferenza i governatori regionali. Ma già nelle ultime ore, come da copione consolidato di tutta l'emergenza-, le Regioni (in primis quelle di centrodestra) sono andate all'attacco delle misure restrittive che sta mettendo a punto l'esecutivo.
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Il Messaggero