Un tutù di tulle fucsia attorno alla bara bianca, foto, disegni di bambini di una scuola d'infanzia, palloncini liberati in cielo, rose bianche, lacrime, abbracci e...
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Fino a quando la madre ha preso la parola. «Giustizia ci dovrà essere. Combatterò con tutte le mie forze e con la tua tenacia perché giustizia ci sia» ha detto, commossa, Concetta Raccuia. Rivolgendosi a lei con un «cara Sara» ha elencato le sue qualità: «dolce e riflessiva, allegra, solare, bella e piena di energie, testarda e coraggiosa, a volte caustica e con un cuore grande così. Determinata e sempre pronta a capire chi ha bisogno». Mamma Tina ha sottolineato: «È stato un gesto crudele portarti via, a spegnere quel sorriso bellissimo. Nessuno potrà mai consolarci e cancellare la nostra sofferenza».
E poi ha lanciato un appello ai tanti amici della figlia presenti: «Seguite il suo esempio. Combattete sempre per realizzare i vostri sogni. Fatelo per lei». Parole accompagnate da un lunghissimo applauso, come quello che aveva accolto l'ingresso del feretro nella parrocchia di Santa Maria Madre della Divina Grazia a Ponte Galeria, alla periferia di Roma, a poche centinaia di metri dal luogo in cui è stata uccisa all'alba del 29 maggio. Un femminicidio per cui ora è in carcere il suo ex fidanzato, il 27enne Vincenzo Paduano. Decine le corone di fiori arrivate, tra queste anche una da parte della presidente della Camera Laura Boldrini, mentre per le istituzioni era presente il presidente del municipio Maurizio Veloccia. E poi ancora un libro delle dediche all'ingresso della chiesa e accanto all'altare un cartellone degli amici con decine di foto che ritraevano Sara in vari momenti felici e al centro una dedica: «È tutto scritto ed è qui dentro e viene tutto via con me», tratta dalla canzone di Ligabue 'Atto di fede'.
Nell'omelia il parroco ha invitato «a dare una risposta di fede cristiana e di umanità alla sofferenza causata dal male».
Il Messaggero