Strade dissestate, sampietrini sconnessi e traffico costante. Nello schedario del calvario dell'automobilista capitolino sono svariate le voci che vanno annoverate. Un...
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Il tratto interessato dal nuovo limite di velocità, in entrambe le direzioni, è quello compreso tra l'uscita di Prati Fiscali e l'imbocco del Grande raccordo anulare: poco più di cinque chilometri di strada da percorrere quasi a passo d'uomo se non si vuole correre il rischio di bucare una gomma o di vedersi recapitare una multa salata accompagnata dalla decurtazione di punti dalla patente. «È previsto un minimo di tolleranza, ma saranno installati degli autovelox - spiega Diego Porta, comandante dei vigili urbani di Roma - La scelta di abbassare il limite di velocità nasce dalla constatazione di criticità sul tratto interessato: la ratio del provvedimento, in questo caso, è legata al manto stradale dissestato». Fino a quando i lavori non verranno effettuati, quindi, bisognerà rassegnarsi a velocità da bradipo.
LA SICUREZZA
La novità sembra essere però passata in sordina tra la maggior parte degli automobilisti, che continuano a sfrecciare oltre i 50 chilometri orari consentiti precedentemente. Per i pochi che hanno notato i cartelli (uno dei quali accuratamente nascosto dietro un cartellone pubblicitario) e rispettano il nuovo limite, il rischio di essere pesantemente redarguiti dagli altri automobilisti è alto. «Non avevo notato le indicazioni sul nuovo limite di velocità - dice Serena Mangiapelo - Non percorro spesso questo tratto di strada e ho continuato a considerare i 50 chilometri orari. Andare a trenta è irrealistico, si rischia di ingolfare il traffico».
La decisione viene comunque difesa dal comandante dei vigili urbani, che punta l'attenzione sulla sicurezza: «Il rischio di incolonnamenti è possibile, ma si è deciso di dare la precedenza ad altro. L'anno scorso nella Capitale si sono registrati 150 decessi, un numero inferiore rispetto all'anno precedente, ma la sicurezza stradale rimane la priorità».
E mentre i residenti continuano a chiedere interventi di sicurezza stradale, la strategia dei trenta chilometri orari viene sarcasticamente accolta dagli habitué. «Rallento lo stesso per prudenza - chiosa Paolo Fratangeli - Tra traffico e buche che sembrano crateri è meglio non andare oltre il limite. Roma si sta trasformando in un enorme campo di patate. Altro che limiti per le macchine: tra poco dovremo fornici tutti di trattori». In attesa di tempi migliori, intanto, la mannaia di trenta torna a colpire. Per buona pace degli automobilisti capitolini.
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Il Messaggero