A Capodanno il caos dei rifiuti aumenterà e raggiungerà il suo apice. Era il 13 dicembre quando la giunta Raggi promise sul fronte della raccolta della spazzatura:...
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NODI
Come è possibile? Primo problema: in queste ore i dipendenti dell'Ama stanno lavorando per liberare le strade, ma come raccontavano ieri quelli del gruppo Lila, il maltempo ha ridotto del 60 per cento l'efficacia degli interventi. Gli impianti di trattamento di via Salaria e Rocca Cencia stanno lavorando ai limiti, anche perché oltre a ciò che viene recuperato dai cassonetti prima o poi dovranno ricevere ciò che sarà raccolto sui marciapiedi. Ama sperava di potersi liberare di una parte di indifferenziato spedendolo in altre regioni, ma l'intesa con l'Abruzzo è ferma, quella dell'Emilia-Romagna è slittata perché a Bologna hanno poco gradito quella che il presidente Stefano Bonacini ha definito «arroganza del sindaco di Roma». I treni per l'Austria non partono più perché non è stato rinnovato il contratto scaduto un mese fa. A questo si aggiunge il fatto di avere sottovalutato e non affrontato per tempo la situazione catastrofica della manutenzione dei mezzi: quasi la metà è in avaria e il personale chiamato al lavoro per Natale in straordinario si è trovato in difficoltà perché non c'erano camion sufficienti. Era stata indetta una gara per noleggiare 130 mezzi, ma è andata deserta e dunque qualcosa deve essere stato sbagliato.
Morale: l'Ama ha esternalizzato una parte della raccolta ai privati, ma il loro contributo si è rivelato insufficiente e tardivo. Stanno saltando molti dei passaggi del porta a porta, anche dell'organico. Questo è lo scenario attuale, mentre in periferia, soprattutto nel X Municipio, c'è chi per protesta brucia spazzatura e cassonetti. Ora arrivano altre giornate di festa e il calendario non aiuta. Da stanotte i tir che portano il materiale prodotto negli impianti di trattamento in altre regioni (da non condondere con l'indifferenziato che doveva andatre in Abruzzo ed Emilia-Romagna) non potranno viaggiare. Di solito al lunedì si torna alla normalità, ma in questo caso sarà un festivo - il primo gennaio - e dunque solo martedì la macchina si metterà in moto a pieno regime. Tardi. E' vero che la produzione dei rifiuti è diminuita, perché molti romani sono fuori, ma comunque il rischio di ritrovarsi con una città ancora più sporca il 2 gennaio è reale.
INCONTRO
Prosegue in parallelo lo stato di agitazione dei sindacati, che comunque hanno garantito che un eventuale sciopero avverrà solo quando sarà concluso il periodo festivo. L'altro giorno hanno scritto una lettera alla sindaca Virginia Raggi, chiedendo un incontro entro 48 ore. L'assessore alla Sostenibilità ambientale, Pinuccia Montanari, ha risposto convocandoli per il 2 gennaio. «Ascolteremo come risponderà alle nostre osservazioni», dice Marino Masucci della Cisl. Dalla Cgil Funzione pubblica Natale Di Cola è molto perplesso sul piano di acquisto di 1.500 mezzi in quattro anni annunciato dalla Montanari: «E' una non-notizia, sono i numeri contenuti nel piano industriale di Ama (4 maggio 2017). Senza un intervento risolutivo sulle officine il problema resta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero