«Avevamo promesso ai cittadini di Ponte Malnome che il centro di trasferenza dei rifiuti, sorto lì per sostituire quello di via Salaria dopo l’incendio, sarebbe...
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Rifiuti, il ministro Costa dice no al commissario: scontro Regione-Comune
E per l'estate sale già l'allarme: «La raccolta potrebbe saltare»
PREOCCUPAZIONI
Ieri il presidente del XV Municipio, Stefano Simonelli, M5S, ha preferito non commentare con il Messaggero l’indicazione dell’area di Saxa Rubra, mentre è molto critico il capogruppo di minoranza, Daniele Torquati (Pd) che spiega: «Noi non siamo contrari a tutto a prescindere, però sarebbe stato molto più corretto un confronto, coinvolgendo anche la popolazione. Invece si propone una decisione imposta dall’alto. Tra l’altro, sarebbe stato utile fare tesoro della brutta figura sul progetto dell’impianto di compostaggio di Cesano, con gli uffici tecnici di Roma Capitale che hanno dato parere negativo. Ma perché Ama non li ha consultati prima?». Nella zona di Saxa Rubra, anche se le case non sono numerose, c’è apprensione mentre un altro elemento di preoccupazione è determinato dal possibile impatto sulla circolazione dal passaggio dei camion: vicino passa la Flaminia. Ma perché fa così discutere il nuovo centro di trasferenza? Bagatti precisa che non si tratterà tecnicamente di «trasferenza» ma di «trasbordo». In pratica, circa 300 tonnellate di spazzatura al giorno saranno trasferite dai camion più piccoli che fanno la raccolta nelle zone di Roma nord a quelli più grandi. Questi ultimi porteranno i rifiuti negli impianti anche in altre province e in Abruzzo. «Ma per terra non resterà nulla - precisa Bagatti - per questo parlo di semplice trasbordo». La tesi di Ama è che non vi sarà alcun impatto per la popolazione, per le aziende della zona, per il parcheggio utilizzato ogni giorno da molti romani.
LISTA
Ama in questi giorni è impegnata anche su un altro fronte caldo: trovare gli impianti che, dal 25 maggio, sopperiscano alla riduzione dell’attività dei due tmb di Malagrotta di Colari. C’è una lista di impianti che a Roma e nelle altre province hanno dato la loro disponibilità ad aumentare la ricezione di rifiuti romani, ma tutti hanno posto come condizione l’individuazione di spazi in discarica e nell’inceneritore per smaltire il prodotto finale dopo il trattamento. «Di certo - dice Bagatti - attiveremo anche il nostro tritovagliatore di via dei Romagnoli, nel X Municipio. Stiamo cercando un impianto che poi, in altre regioni, riceva la parte di frazione organica che esce dalla lavorazione. Ancora non ne abbiamo trovati, ma ce la faremo». Sarebbe d’altra parte difficile spiegare, anche dal punto di vista economico, perché l’Ama porti rifiuti nel tritovagliatore di Rocca Cencia di proprietà di un privato (è del gruppo Cerroni ma è stato affittato a un altro imprenditore, Porcarelli) ma al contempo lasci inutilizzato quello di sua proprietà già pronto in via dei Romagnoli, nel X Municipio. «Per noi - conclude Bagatti - la cosa più importante è essere pronti con le alternative quando Malagrotta rallenterà in modo pesante».
MALAGROTTA
I due Tmb del gruppo Cerroni (ma c’è un amministratore nominato dal tribunale, Luigi Palumbo) già oggi lavorano 200 tonnellate giornaliere in meno al giorno.
Il Messaggero