Tre rapine in pochi giorni e con lo stesso stratagemma: bloccare la vittima predestinata fingendo di appartenere alle forze dell'ordine per farsi consegnare soldi e cellulari....
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Gli agenti del commissariato Romanina, diretto da Laura Petroni, l'hanno seguita scoprendo che era usata dalla famiglia Casamonica, già conosciuta dalle forze dell'ordine. Proprio facendo l'accertamento in una delle ville della famiglia gli agenti hanno individuato in C.A., 36 anni, uno dei possibili rapinatori.
L'uomo, vedendo i poliziotti, ha provato a fuggire, ma è stato bloccato e condotto in commissariato. Pochi minuti dopo davanti agli uffici di polizia si sono riuniti i familiari di C.A. che, a gran voce, hanno chiesto la «liberazione» del parente. È stato proprio tra questa folla che i poliziotti, grazie alle precise descrizioni delle vittime, hanno individuato l'altro rapinatore, un minorenne.
I successivi accertamenti hanno confermato i sospetti degli investigatori e il 36enne ha consegnato spontaneamente lo smartphone rubato in una delle rapine. I due sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria; il maggiorenne è stato accompagnato a Regina Coeli mentre il minorenne è stato consegnato agli operatori di via Virginia Agnelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero