Roma, il racket delle occupazioni: caccia alla talpa degli illegali

Roma, il racket delle occupazioni: caccia alla talpa degli illegali
Avevano avuto una dritta ma probabilmente avevano capito male. Pensavano che quell'appartamento di via Sante Vandi alla Romanina, in un palazzo di proprietà di un ente...

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Avevano avuto una dritta ma probabilmente avevano capito male. Pensavano che quell'appartamento di via Sante Vandi alla Romanina, in un palazzo di proprietà di un ente bancario, l'avrebbero trovato vuoto, lasciato dalla legittima assegnataria. Ma hanno sbagliato la data: sono andati nel giorno indicato ma a maggio, anziché a giugno e quando l'altro giorno hanno provato a forzare la porta d'accesso si sono trovati di fronte la donna che terrorizzata ha cominciato a urlare, mobilitando i vicini che hanno chiamato la polizia.

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Il blitz per occupare la casa non è riuscito ai due cittadini maghrebini di 28 e 31 anni, fermati dagli agenti del dottor Moreno Fernandez. Il più giovane, A. M., ai successivi controlli in commissariato, è risultato avere a suo carico una cattura per l'esecuzione di un ordine di carcerazione emessa Procura della Repubblica presso la Corte d'Appello di Roma di pochi giorni fa, dovendo lo stesso espiare la pena di mesi 6 mesi per i reati di rissa e stupefacenti ed è quindi finito in carcere, l'altro invece è stato denunciato a piede libero.


I SOSPETTI
Ma ora è caccia alla talpa, ossia a chi ha indirizzato i due stranieri verso quella palazzina di via Sante Vandi. Qualcuno collegato a un colletto bianco, forse, che opera negli uffici in cui vengono registrate le riconsegne delle chiavi o, più semplicemente, qualcuno già presente negli edifici e bene informato sugli spostamenti degli inquilini. L'area della Romanina è una zona abitualmente presa di mira dalle occupazioni abusive. Così come la vicina Cinecittà Est per via della grande concentrazione di case costruite dagli enti per i lavoratori di appartenenza. Si tratta di abitazioni non esattamente private e per cui è più difficile attivare la procedura di sgombero o, comunque, non sempre le autorità vengono avvisate in maniera rapida. Questi appartamenti, alla stregua delle abitazioni popolari, finiscono nel mirino di chi, dietro soffiate lautamente pagate oppure calibrate dalla criminalità organizzata che cerca casa ad affiliati e pusher, è pronto a vendersi l'alloggio che si sta per liberare.


LE ZONE
Il meccanismo riguarda intere palazzine lungo viale Ciamarra, via Francesco Gentile, via Pietro Marchisio e via Libero Leonardi, solo per citarne alcune. Se in via Sante Vandi chi occupa è spesso di nazionalità moldava o romena - e la presenza dei maghrebini è stata un inaspettato fuoriprogramma - a Cinecittà sono soprattutto cileni e sudamericani a entrare in azione. Insomma, l'impressione è che ci siano cartelli ben consolidati che si sono spartiti le aree di influenza. E che esercitano il business alla stregua di altre attività redditizie come il traffico di droga e le estorsioni. Non a caso proprio in via Gentile, la mattina del 2 febbraio scorso, ignoti gambizzarono ad Aldo P., 41 anni, pregiudicato per droga e rapine. Gli spararono alle gambe sotto casa, ossia un appartamento occupato abusivamente.

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Il Messaggero