Roma, sulle strade strade a luci rosse lo stop del Pd Il Nazareno boccia il piano del sindaco

Roma, sulle strade strade a luci rosse lo stop del Pd Il Nazareno boccia il piano del sindaco
«La prostituzione non si governa, ma si contrasta». E ancora: «Non ci saranno zone a luci rosse». Il sigillo è di Matteo Orfini, presidente nazionale del Pd e commissario...

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«La prostituzione non si governa, ma si contrasta». E ancora: «Non ci saranno zone a luci rosse». Il sigillo è di Matteo Orfini, presidente nazionale del Pd e commissario dei dem romani. E certifica la bocciatura totale del progetto di zone a luci rosse all'Eur, avanzato dal presidente del IX municipio Andrea Santoro e difeso, all'inizio con un certo vigore, dal sindaco Ignazio Marino e dalla sua fedelissima, Alessandra Cattoi.

LA RIUNIONE
Il vertice di ieri pomeriggio al Nazareno con i parlamentari romani, i consiglieri capitolini, l'assessore ai Servizi sociali Francesca Danese per certi versi si è trasformato in un fuoco incrociato nei confronti di Santoro. A cui è stato dato il merito di aver sollevato un problema reale, ma di aver fatto allo stesso tempo «una fuga in avanti» su un tema a cui spetta al parlamento legiferare. Non a caso la senatrice Monica Cirinnà ha annunciato che è stata calendarizzata la sua proposta di legge, prima firmataria Maria Spillabotte, sul «riconoscimento della prostituzione nel mercato del lavoro». Critiche e fulmini sullo zoning sono arrivati in ordine sparso dalla turborenziana Lorenza Bonaccorsi a Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza. La bocciatura era nell'aria e così martedì sera la giunta si è attrezzata, puntando sul progetto Roxanne facendo scomparire le zone a luci rosse. Ma proprio davanti ai suoi assessori Marino si è sfogato «contro i benpensanti», contro «chi sta nei salotti e pontifica invece di ascoltare i problemi dei residenti come me». Riferimento nemmeno tanto velato ai parlamentari Pd che da giorni cannoneggiavano sulla proposta di Santoro. Il quale, dopo una riunione fiume di tre ore, ha comunque ammesso che «almeno in quattro giorni abbiamo smosso quanto era fermo da 15 anni e io non mi fermo». In serata un'altra pietra tombale è stata aggiunta dal questore Nicolò D'Angelo: «Una red zone sarebbe favoreggiamento della prostituzione».
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Il Messaggero