Faccio riferimento al suo interessante articolo dal titolo ‘Roma, la puzza non è social ma in città c’è lo stesso’ anche...
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Mi chiedo perché sono state bloccate o non funzionano più tutte le tecniche di pulizia e di sanificazione dei cassonetti che venivano praticate nell’arco dell’anno ed in particolar modo nei periodi di maggior caldo? Mi riferisco alle sanificazioni per singolo cassonetto che si realizzano sincronizzandole con gli stessi mezzi utilizzati per lo svuotamento dei rifiuti dai cassonetti, tramite un semplice impianto di erogazione montato sui compattatori. Il prodotto che viene erogato all’interno dei cassonetti, immediatamente dopo lo svuotamento, svolge un’azione di metabolizzazione sulle sostanze organiche presenti nei rifiuti, quindi efficace sui microrganismi contenuti e responsabili dei cattivi odori, nonché una funzione di igenizzazione dei contenitori stradali.
Certamente sostanze ecocompatibili e biodegradabili per non creare alcuna forma di inquinamento nell’ambiente, alcun problema per gli operatori, per gli utenti e per gli animali.
Si possono altresì scegliere altre soluzioni, dal più costoso lavaggio dei singoli cassonetti a soluzioni innovative, ma non si può come avviene oggi condannare Roma, i residenti, i pendolari e i turisti ad un diffuso caos spazzatura e puzza estiva.
Piergiorgio Benvenuti
Ex Presidente di Ama Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero