Roma tra (facili) promesse e (dura) realtà

Roma tra (facili) promesse e (dura) realtà
Mi piace il silenzio, i posti malinconici, le piazze vuote. Il dado è tratto: vado al concertone di capodanno a Roma ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mi piace il silenzio, i posti malinconici, le piazze vuote. Il dado è tratto: vado al concertone di capodanno a Roma

Sergio Toscano

È vero, se ne è andato in un lampo, eppure il 2016 ha lasciato una scia di cambiamenti tale che a guardarsi indietro sembra un’altra Roma. Era cominciato con lo sguardo immutabile e burocrate del commissario Tronca, è finito con il balletto scomposto a Palermo della sindaca Raggi e le sue lacrime, quasi ad assecondare le ironie di chi in rete paragona il suo tono di voce a quello delle telenovele. A metà anno tutti i candidati a sindaco, chi più chi meno, ci avevano promesso un radioso e immediato futuro per Roma, poi il 2016 è finito con la concretezza e franchezza veneta dell’assessore Colomban che ha spiegato che per salvare la Capitale serviranno anni, altro che immediato futuro. Roma a inizio 2016 sognava ancora di ospitare le Olimpiadi nel 2024, a fine anno ha scoperto di non riuscire neppure a organizzare un concertone in piazza. In campagna elettorale la maggioranza che poi avrebbe vinto ci aveva spiegato che per risolvere i guai dei rifiuti aveva in serbo un colpo a sorpresa; ecco, la sorpresa la stiamo ancora aspettando, ma l’assessore ai rifiuti dopo pochi mesi si è dimessa e per ora i danni vengono limitati solo grazie a ciò che è stato ereditato dal tanto criticato passato: i rifiuti vengono mandati fuori regione e anche all’estero. Dai “quattro amici al bar” (Raggi, Frongia, Romeo e Marra), si è finito l’anno con i quattro amici al Tar che hanno annullato un provvedimento magari sbagliato nella formula ma comunque saggio, la limitazione dei botti. A proposito: anche senza divieti, prudenza con i botti, se non vorrete festeggiare l’arrivo del 2017 in fila al pronto soccorso.

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it
twitter@mauroev Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero