Per un anno e mezzo ha terrorizzato le donne dell'aeroporto di Fiumicino con avances, richieste di rapporti sessuali e ore di appostamenti davanti a desk e negozi dei terminal...
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Secondo quanto ricostruito dalla polizia di Frontiera anche sulla base delle denunce delle lavoratrici molestate, l'uomo trascorreva la maggior parte della giornata nei terminal dello scalo consumando diverse bottiglie di alcolici. Una volta scelta la preda, prima tentava approcci fisici, poi rimaneva in attesa controllandola a distanza.
Due gli episodi in cui l'uomo è arrivato a bloccare e baciare le vittime: in un'occasione ha seguito una commessa negli spogliatoi di un'attività commerciale. Una persecuzione quotidiana che aveva costretto alcune dipendenti, terrorizzate sopratutto negli orari serali, a cambiare abitudini: dal chiedere di essere accompagnate a casa al termine della giornata lavorativa, fino anche alla decisione di trasferimento in altra sede.
Le prime denunce per molestie sessuali risalgono ad aprile 2015, un anno dopo l'uomo con provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza è stato accompagnato al centro di permanenza temporanea di Bari dal quale è uscito a causa di un incendio che ha reso inagibile la struttura. Dopo pochi giorni D.V.P. era nuovamente a Fiumicino dove ha ripreso a molestare il personale femminile al lavoro nei terminal dell'aeroporto. Oggi, dopo l'arresto, l'uomo è stato trasferito nel carcere di Civitavecchia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero