Roma, presi i rapinatori seriali di Colli Aniene: riconosciuti grazie ai testimoni e alla videosorveglianza

I vestiti sequestrati dalla polizia (foto Questura di Roma)
Presi gli autori di cinque rapine commesse nelle zone di Casal Bruciato e Colli Anieni in supermercati, farmacie e market, nel mese di settembre. Si tratta di due romani,...

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Presi gli autori di cinque rapine commesse nelle zone di Casal Bruciato e Colli Anieni in supermercati, farmacie e market, nel mese di settembre. Si tratta di due romani, B.R. classe ’78 e F.M. del ’75 sottoposti a fermo di indiziato di delitto dai “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma. Gli agenti li hanno identificati dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza. Le vittime nelle testimonianze hanno indicato sempre la presenza di due soggetti, armati di coltelli o cutter, di cui uno particolarmente robusto e l’altro magro. Dopo il colpo fuggivano a bordo di uno scooter. I testimoni sono riusciti ad appuntare parte della targa. 

Gli investigatori hanno concentrato la propria attenzione su B.R., 43enne, con numerosi precedenti di polizia per rapina, la cui costituzione fisica, particolarmente massiccia, ha suscitato l’interesse degli investigatori e F.M., 46enne, anch’egli con precedenti di polizia, e con un codino, segnalato proprio da una delle vittime. In un garage sotterraneo, vicino alle abitazioni dei due, è stato trovato uno scooter rubato nel mese di settembre, probabilmente utilizzato per commettere le rapine. Nell'abitazione di B.R. sono stati invece trovati abiti indossati dai due rapinatori, alcuni dei quali firmati: l'uomo è stato quindi sottoposto a fermo di indiziato di delitto poiché gravemente indiziato dei reati contestati. L'altro è stato fermato poco dopo mentre rientrava a casa: è stato riconosciuto da una delle vittime. La coppia è stata sottoposta alla misura cautelare della custodia in carcere, disposta dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.

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Il Messaggero