Roma, senza posto auto chi ne ha diritto. Chiara, affetta da distrofia muscolare: «Pratiche ferme da 5 mesi»

I documenti sono bloccati a causa di un contenzioso fra l'Asl e i Municipi I, II e III

Roma, senza posto auto chi ne ha diritto. La storia di Chiara: «Pratiche ferme da 5 mesi». È affetta da distrofia muscolare
La storia di Chiara, 19 anni, affetta da distrofia muscolare di Duchenne e costretta sulla sedia a rotelle, è comune ad almeno altri cinquanta disabili che risiedono nel...

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La storia di Chiara, 19 anni, affetta da distrofia muscolare di Duchenne e costretta sulla sedia a rotelle, è comune ad almeno altri cinquanta disabili che risiedono nel Centro di Roma, la Capitale d'Italia, giovani e meno. Da quasi 5 mesi Chiara attende invano che il Comune conceda a suo padre e a sua madre un parcheggio auto personalizzato sotto casa per permetterle di recarsi ogni giorno a fare fisioterapia in un istituto di piazzale Clodio, senza dovere ogni volta essere caricata e scaricata come un pacco postale in tutta fretta, con il sole o la pioggia, davanti al portone; senza potere nemmeno utilizzare il pulmino con pedana sollevata che i suoi genitori tengono nel garage della vecchia casa fuori Roma «perché qui nei vicoli del Centro - spiegano - senza uno spazio idoneo è impossibile usarlo». Ma cosa sta succedendo a Chiara e agli altri? Le pratiche per ottenere gli stalli in I, II e III Municipio sono incredibilmente bloccate per via di un contenzioso sul pagamento degli straordinari al medico della Asl che deve esaminare le certificazioni e partecipare alla Commissione di valutazione. E i lavori vanno a rilento e non si delibera.

LA DENUNCIA
Il papà di Chiara, Stefano Manieri, imprenditore di origine viterbese, mostra la corrispondenza scambiata prima con gli uffici del I Municipio e del Segretariato sociale che ha istruito l'istanza, poi le repliche da parte del II, presso cui è istituita la Commissione. «Una volta che Chiara ha finito il liceo artistico nel Viterbese, abbiamo trasferito la residenza e riunito la famiglia qui a Roma, in via Margutta - racconta - a settembre mi informai sul da farsi per ottenere il parcheggio disabili indispensabile per mia figlia che ha una malattia per cui non esiste ancora una cura. Mi dissero che non ci sarebbero stati problemi». Ma non è stato così. «Dopo avere compilato i moduli e averli inoltrati - continua - è seguito un silenzio assoluto. Il 18 gennaio ho fatto un sollecito, offrendomi di realizzazione da me la segnaletica se necessario. Mi hanno risposto che la richiesta era in lavorazione e che i tempi erano quelli esposti sul sito. Ma lì, oltretutto, non c'è nulla». Qualche giorno fa Manieri ha incontrato un amico di infanzia che ora è consigliere nel Municipio XI, Marco Palma, il quale si è informato scoprendo l'arcano.

«Per i Municipi I, II, e III - afferma Palma - la Asl 1, l'unica, ha preteso dal dipartimento politiche sociali la sottoscrizione di un accordo oneroso che prevede il pagamento della presenza del medico creando non pochi problemi alla Commissione valutativa che è ferma a dicembre. Una situazione assurda che colpisce chi già si trova in gravi difficoltà e che va risolta subito». Chiara gioca con il suo cagnolino e dice: «Vorrei spostarmi non solo per le terapie, ma per fare tante altre cose che mi piacciono».

I genitori pensano anche agli altri come lei: «Addirittura serve la motivazione degli spostamenti per ottenere il posto auto - dice la mamma Amina - e paradossalmente è pieno di furbetti che qui in Centro parcheggiano usando il pass disabili intestato a parenti occupando i posti di chi ne ha bisogno. E tra questi ci sono anche molti non residenti che a Roma non devono telefonare al Comune per segnalare il loro ingresso, come avviene dappertutto». Per la partecipazione del medico in Commissione la Asl ha chiesto fino a 380 euro a seduta. Asl e assessorato comunale al Welfare sembravano avere trovato un accordo: il Comune si impegnava a pagare ma chiedeva una moratoria. La Commissione si è quindi riunita a febbraio, ma dopo si è bloccato di nuovo tutto. Dice Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio: «Il contenzioso sta rallentando il rilascio delle autorizzazioni. Abbiamo provato a velocizzare le pratiche, a febbraio ne sono state rilasciate 12. Ma c'è l'arretrato, solo da noi almeno 20 le pratiche in sospeso». In media ogni autorizzazione necessiterebbe di due mesi di tempo. Comunque tanti.

 

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Il Messaggero