Una bionda in perizoma e il volto coperto da una mascherina. La pornostar del video hard somigliava alla moglie. Per l'operaio romeno di 40 anni non c'erano dubbi: era...
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I MALTRATTAMENTI
Le persecuzioni, infatti, sarebbero state inflitte per un periodo troppo breve per far configurare anche le vessazioni e le umiliazioni in famiglia. I fatti sono del novembre dello scorso anno. Dal momento in cui l'uomo si è convinto che la moglie, colf part time, fosse la protagonista di alcuni filmini amatoriali, dopo averne imposto la visione anche al figlio di 13 anni, l'ha perseguitata, picchiandola e strappandole ciocche di capelli. «Vedi, anche la voce è la tua. Ora non ha più scuse», le ripeteva dopo averla obbligata a recitare come la protagonista dei filmini. Una notte l'aveva aggredita costringendola a scappare in ciabatte con i bambini in un supermercato sotto casa. L'altro giorno però ad attendere la sentenza fuori dall'aula, a piazzale Clodio, c'era anche la moglie. Una lettera dal carcere l'aveva convinta a perdonarlo. «Il mio assistito», ha spiegato l'avvocato Andrea Palmiero, «ha avuto un terribile periodo di depressione dopo che alla figlioletta più piccola è stata diagnosticata una grave malattia. Un evento che lo aveva devastato psicologicamente». Dopo la lettura del dispositivo, l'operaio romeno è stato scarcerato. I cinque mesi di condanna li aveva già tutti scontati a Regina Coeli.
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Il Messaggero