Feste di Natale nelle piazze del Centro ma a numero chiuso. Non solo a piazza Navona (dove non si potranno superare le 10.250 presenze contemporaneamente e l'accesso...
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LO STOP & GO
Ci saranno cordoni di sicurezza degli agenti a limitare gli accessi nelle piazze «se necessario». Ovvero le chiusure momentanee scatteranno «a vista», quando il personale incaricato dell'ordine pubblico valuterà l'esistenza di un rischio maggiore. Ad aiutare gli agenti dislocati tra le scalinate e i monumenti, gli occhi vigili delle telecamere collegate con la sala operativa e che via di San Vitale ha potenziato per l'occasione. Saranno di più e in grado di zumare e definire volti e dettagli. Non basta. Misure speciali coinvolgeranno anche piazza del Popolo dove, però, per l'ampiezza del luogo non dovrebbero scattare limitazioni d'accesso, e via del Corso dove i Lince dell'Esercito faranno da sbarramento anche agli ingressi da piazza Venezia e largo Goldoni.
IL PROTOCOLLO
Le disposizioni sono contenute in un protocollo d'intesa che Campidoglio, Prefettura e Questura si apprestano a siglare nelle prossime ore e che andrà a integrare gli ordini di servizio già emessi dal questore Guido Marino per le Festività. Nei giorni scorsi, infatti, si sono succedute riunioni tra i delegati alla sicurezza di palazzo Senatorio, palazzo Valentini e via di San Vitale, per definire gli ultimi assestamenti al piano che prevede, inoltre, controlli mirati e a campione sulla folla anche con i metal detector per garantire una maggiore prevenzione in chiave antiterrorismo. Nelle operazioni saranno impiegati, infine, i volontari delle associazioni di ex appartenenti alle forze dell'ordine che, come una sorta di steward, assisteranno la folla a incamminarsi verso i punti di accesso o uscita delle piazze che avranno raggiunto la quota limite di presenze.
LA DIRETTIVA
Come per piazza Navona, la speciale attenzione alla security nasce dalla sovrapposizione del pericolo di attentati (sebbene non ci siano segnalazioni precise, l'allerta resta alta per la possibilità d'azione di qualche lupo solitario) alla necessità di dare piena esecuzione alla direttiva del capo di Gabinetto del Viminale, Mario Morcone, dopo i fattacci di Torino, quando nella stracolma piazza San Carlo, l'estate scorsa, scoppiò il panico tra la folla che assisteva a una partita di Champions sul maxi-schermo e nel fuggi fuggi si contarono un morto e più di 1500 feriti. Per stabilire la pericolosità di una manifestazione, dunque, una delle discriminanti principali è diventata la quantità di pubblico. Sopra i 10.250 partecipanti l'evento è sempre ad alto rischio, sotto, invece, dipende dalla caratteristica dell'evento (religioso, politico-sociale, culturale, sportivo), dal luogo (città, periferia) e dall'età dei partecipanti e dalla posizione (seduti, in piedi). I diversi fattori insieme determinano un punteggio che determina il livello di rischio: minore di 15, basso, tra 15 e 30, medio, e maggiore di 30, elevato. Considerato che gli albergatori e le agenzie di settore hanno indicato un aumento delle presenze per Natale e Capodanno di un buon 8%, le misure da intraprendere sembrano ormai irrinunciabili.
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Il Messaggero