Roma, pestaggi alla Balduina: condannato a sei anni e due mesi il capo della gang

Roma, pestaggi alla Balduina: condannato a sei anni e due mesi il capo della gang
«Siamo diventati famosi. Ci hanno ripreso in tv». Alex C., 19 anni, il capo della baby gang della Balduina, pronta a usare spranghe, crick e cappucci per mettere a segno rapine...

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«Siamo diventati famosi. Ci hanno ripreso in tv». Alex C., 19 anni, il capo della baby gang della Balduina, pronta a usare spranghe, crick e cappucci per mettere a segno rapine sanguinarie, così si era vantato al telefono dopo la peggiore bravata, quando aveva pestato un venticinquenne uscito in piena notte per portare il cane e venne ritrovato in fin di vita sull'asfalto. Ora scherza meno il baby capo. Il gip di Roma, per quell'aggressione, lo ha condannato a sei anni e due mesi di carcere, risparmiandogli una condanna ancora più pesante grazie al rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena.

LA VIOLENZA
Per l'altro maggiorenne della gang, Pierpaolo P., diciotto anni, figlio di un avvocato e di una insegnante, per gli stessi capi di imputazione rapina e lesioni gravissime, il giudice ha disposto l'apertura del processo, mentre per i due minorenni, diciassettenni, pende ancora il giudizio davanti al tribunale dei minori, con l'accusa più grave di tentato omicidio. L'aggressione risale allo scorso ottobre. A inchiodare i quattro amici l'impianto di videosorveglianza di una tabaccheria. La telecamera punta Enrico Aurili, uscito di notte con il suo cane Black, uno schnauzer. All'improvviso, mentre la madre lo guarda dalla finestra, viene accerchiato dalla banda che, tra calci e sprangate, gli sfonda la scatola cranica, così giusto per picchiare e per chiedere un portafogli, che la vittima non aveva. I ragazzi si erano coperti il viso al volo con un cappuccio; ma un poliziotto ne riconosce uno. Partono le indagini e le intercettazioni coordinate dal pm Giuseppe Bianco.

NOTTI BRAVE

I verbali racconteranno di notti brave. Alex, 19 anni, e l'amico Claudio, 17, parlano al telefono e si vantano delle rapine sanguinarie. Alex, con Claudio accanto, chiacchiera con un'amica: «Non vedo l'ora di dirtelo. Sono diventato famoso. Stiamo in televisione...». «E perché non me lo puoi dire? E dai», chiede la ragazza. «Vabbè, se vi hanno intervistato lo vedo». «No, no non mi hanno intervistato, ci hanno ripreso», precisa Alex, mentre l'amico prepara uno spinello. «Ce l'hai un computer davanti? Clicca "aggressione Monte Mario Balduina"». Nel tiggì avevano rilanciato le immagini della tabaccheria e l'aggressione ad Aurili. La notte prima era toccato a una coppia su un'auto a Torrevecchia. La baby gang in quel caso aveva usato una chiave inglese e dei cric, oltre alla minaccia: «Se reagite, vi stupriamo pure». Ora la prima condanna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero