Roma, molestie a Pecoraro Scanio: quarantenne a processo

Roma, molestie a Pecoraro Scanio: quarantenne a processo
Una campagna diffamatoria, con tanto di insulti, per screditare l’ex parlamentare Alfonso Pecoraro Scanio. A dare il via a una catena di pressioni via mail e via sms, una...

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Una campagna diffamatoria, con tanto di insulti, per screditare l’ex parlamentare Alfonso Pecoraro Scanio. A dare il via a una catena di pressioni via mail e via sms, una quarantenne romana, già condannata e ora sotto processo per molestie, diffamazione e sostituzione di persona. A suo dire, l’ex segretario dei Verdi le avrebbe promesso aiutarla ad accendere un mutuo per saldare un debito. E' finito a giudizio anche un amico della donna. I due avrebbero creato un account di posta elettronica intestato ad Andrea Ferrara, collaboratore di Pecoraro Scanio. Poi, da quell'indirizzo mail, si sarebbero inviati una serie di messaggi, apparentemente siglati da Ferrara e poi inoltrati al politico, in cui il collaboratore sembrava sostenere la loro richiesta e rendersi disponibile ad aiutarli.


Parte lesa della vicenda, anche uno degli avvocati di Pecoraro Scanio, Paola Balducci, che dal settembre 2014 è membro laico del Csm e che avrebbe ricevuto molti dei messaggi diffamatori nei confronti del politico. I fatti contestati a dibattimento dal pubblico ministero Gianluca Mazzei vanno dal febbraio del 2009 all'aprile del 2012. Nello stesso anno, la donna era stata condannata a due mesi di reclusione per molestie, sempre per la stessa vicenda. Dall'aprile 2008 fino al maggio 2009, aveva infatti tormentato Pecoraro Scanio centinaia di volte al telefono, intasando persino la sua casella di posta elettronica. L'imputata gli aveva inviato una valanga di messaggi pretendendo di essere aiutata economicamente. Un pomeriggio lo aveva anche braccato davanti alla sede del partito, in via Salandra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero