Roma, precipita dal tetto di un parking multipiano, è in coma: forse spinto giù per uno sgarro

Roma, precipita dal tetto di un parking multipiano, è in coma: forse spinto giù per uno sgarro
Versa in fin di vita all'ospedale. Difficile che possa riprendersi dopo un volo di oltre 15 metri da un parcheggio multipiano di Montesacro, al Tufello. Un vero rompicapo per...

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Versa in fin di vita all'ospedale. Difficile che possa riprendersi dopo un volo di oltre 15 metri da un parcheggio multipiano di Montesacro, al Tufello. Un vero rompicapo per gli investigatori che non hanno testimoni e neanche l'identità precisa della persona che lotta fra la vita e la morte. L'ipotesi più probabile è che sia stato spinto giù da qualcuno che però rischia di farla franca per l'assenza del minimo indizio.


Il ritrovamento risale all'alba dell'8 dicembre: una signora che si stava avviando alla metro Jonio, su un tratto di via Scarpanto, ha visto in un lago di sangue lo sconosciuto ormai agonizzante: nessun segno di vita. Sul posto è accorso il personale di un'ambulanza, poi la corsa al policlinico Gemelli. Troppe le contusioni e le lesioni interne per tentare di operarlo. Per ora l'uomo è in coma in terapia Intensiva. Davvero un miracolo che sopravviva avendo perso anche materia cerebrale. E' scattata subito un'indagine da parte della polizia che non lascia nulla al caso. Un sopralluogo meticoloso che mostra come l'uomo molto probabilmente è precipitato dal tetto del grande parcheggio multipiano di colore rossastro. Impossibile che sia caduto da uno dei piani protetti da grate. Invece, sul tetto del parcheggio si può arrivare abbastanza agevolmente attraverso dei gradini ed attraversando un prato. La persona ricoverata, secondo gli investigatori, potrebbe essere dell'Est Europa, forse un senzatetto.

LE PROVE

Se fosse così potrebbe essersi trattato di un regolamento di conti fra sbandati che frequentano i giardini. Non solo, nei paraggi è stata monitorata anche un'attività di spaccio. L'uomo può avere fatto uno sgarro a qualcuno e per questo è stato spinto nel vuoto. Il ferito non è assolutamente in grado di parlare e questo rende l'indagine quasi proibitiva. Gli investigatori prendono in considerazione anche che si sia trattato di un tentativo di suicidio ma non hanno prove in tal senso. Difficile, ipotizzano, che una persona abituata a vivere ai margini della strada si uccida in un modo così eclatante. Neanche le telecamere danno una mano alla polizia. Sembra che nel punto dove è accaduto il fatto non ce ne siano.
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Il Messaggero