Bello Figo, l’odio virtuale senza controllo

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Contro Bello Figo anche tante minacce firmate su FB  @mazzettam C’è qualcosa – anzi, qualcuno -...

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Contro Bello Figo anche tante minacce firmate su FB 

@mazzettam

C’è qualcosa – anzi, qualcuno - di inquietante dietro la cancellazione del concerto di Bello FiGo, il rapper di origini ghanesi, che si sarebbe dovuto esibire lo scorso weekend. Ad alimentare, infatti, il clima di odio nei confronti del protagonista di questo live, è stata un’organizzazione neofascista – Azione Frontale – che, con orgoglio, ha rivendicato la campagna contro il cantante. Una formazione che, secondo quanto testimonia la sua stessa pagina Facebook, si muove ignorando le “attenzioni” a cui è sottoposta da parte di chi è chiamato a vigilare su questi gruppi: si respira, infatti, una pericolosa aria di impunità tra i molti commenti razzisti che accompagnano i post di stampo nazionalista.

Come potrebbero essere legittime le rivendicazioni di chi è noto alle cronache per aver inviato a scopo intimidatorio, nel 2014, delle teste di maiale alla comunità ebraica? Oggi quelle stesse persone organizzano ronde, i cui volontari, tutti con tshirt brandizzata, hanno anche il compito – come suggeriscono certi simpatizzanti - di individuare “le zecche” (cioè i “nemici” di opposta fazione politica). Il tutto promosso su un profilo social dove si respira un clima da pulizia etnica – con tanto di saluti romani. Ma la lotta al degrado non passa mai per azioni (verbalmente o fisicamente) violente: inizia anche con la neutralizzazione di questi focolai virtuali di odio e intolleranza. Basterebbe far rispettare le leggi che ci sono, a partire da quella Mancino (che punisce chi incita alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali ed etnici).

marco.pasqua@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero