Roma, Francesca Occhionero in aula: «Contro di me clima intimidatorio e ingannevole»

Roma, Francesca Occhionero in aula: «Contro di me clima intimidatorio e ingannevole»
Ha preso la parola in aula, nel corso del processo in cui è imputata insieme al fratello Giulio - ingegnere vicino alla Massoneria - per avere organizzato...

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Ha preso la parola in aula, nel corso del processo in cui è imputata insieme al fratello Giulio - ingegnere vicino alla Massoneria - per avere organizzato un'attività di cyberspionaggio in danno di politici, imprenditori e pubblica amministrazione. «In questa vicenda ho percepito da subito da parte della polizia postale un clima intimidatorio, ingannevole nei miei confronti, non degno di una democrazia - ha dichiarato dal banco degli imputati Francesca Maria Occhionero - Sono stata accusata di non aver mai collaborato alle indagini ma non è vero. Il giorno dell'arresto si sono presentati a casa mia in cinque, tutti armati. Mi impedirono di chiamare il mio avvocato. Sono una cittadina americana ed era un mio diritto rivolgermi a un legale e loro mi risposero che erano liberi di fare quello che volevano perchè erano della polizia. Quando mi hanno perquisito l'abitazione mi dissero che se non avessi firmato il verbale, che io non volevo firmare perché non corrispondeva al vero, avrei passato un guaio».


La Occhionero, arrestata il 9 gennaio dello scorso anno, ha trascorso otto mesi in carcere. Rispondendo alle domande dei suoi avvocati ha ribadito di «non avere competenze e conoscenze in campo informatico e, in particolare, di non aver spiato la posta elettronica riconducibile a siti istituzionali e a personaggi della pubblica amministrazione». Nei server riconducibili agli Occhionero, gli inquirenti hanno trovato milioni di indirizzi mail. L'imputata ha aggiunto che sulla cifra «si è tanto speculato. Queste mail si riferiscono a 15 anni di attività della mia società e al lavoro di 20 dipendenti, basta fare un piccolo calcolo matematico per arrivare a dieci mail al giorno ricevute o partite dall'indirizzo di posta di ciascuno. Una cifra direi piuttosto irrisoria». Domani, verrà ascoltato il fratello Giulio.
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Il Messaggero