Se la nostalgia trasforma difetti in pregi

Se la nostalgia trasforma difetti in pregi
Mi allontano dalla città eterna con un senso di malinconia. Ma come dice Guccini, “aspetterò domani per avere nostalgia”...

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Mi allontano dalla città eterna

con un senso di malinconia.
Ma come dice Guccini, “aspetterò
domani per avere nostalgia” #Roma
@Lolit_as

Chissà qual è il segreto di Roma. Anzi, per dirla alla Venditti, «Dimme cos’è” che ti lega a questa città e te la fa portare nel cuore dovunque tu vada e qualsiasi età tu abbia. E soprattutto da qualsiasi quartiere tu provenga. Perché ogni romano, che sia di Cinecittà o Prati, del Trullo o di Spinaceto, della Montagnola o del Quadraro quando è lontano dalla Capitale ne sente la nostalgia. Una sorta di “saudade” del Colosseo o del Cupolone o perché no di Ponte Milvio o del pontile di Ostia. E poco importano i disagi, le inefficienze, il degrado: quando sei lontano da Roma ti mancano anche quelli. Anzi quasi quasi i difetti li trasformi in pregi.
Così a Berlino un barista quando ti sente parlare ti chiede: «Sei di Roma vero? Io sono di Corso Francia». E prosegue: «Adesso a Roma ci sono quelle domeniche di sole... mezz’ora e sei già a pranzo a Santa Marinella con i piedi sulla sabbia». E se gli ricordi la fila interminabile sull’Aurelia per rientrare la sera, lui sospira: «E’ vero. Ma in fondo a Roma è bello pure il traffico, quante risate con gli amici in auto, quanti baci con la fidanzata aspettando di avanzare anche solo dieci metri».
Greg, invece, sabato è atterrato a Fiumicino da Londra. E nel tragitto dall’aeroporto a casa fissava il panorama che scorreva fuori dal finestrino: «Erbacce, auto in doppia fila... Guarda - pensava a voce alta - anche le scritte sui cartelli stradali... Mi sento proprio a casa, Roma mia».
davide.desario@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
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