Certo dovranno sperare nella buona sorte, per riuscire negli inseguimenti. Di beccare cioè qualche spacciatore a fine carriera, come quello arrestato tempo fa a Tor Vergata...
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Tra le varie iniziative ipotizzate - assistenza ai clochard, lotta al bullismo, laboratori nelle biblioteche - il Campidoglio rispolvera l'idea dei «nonni civici», insomma i pensionati che decidono di dedicare un po' di tempo libero alla comunità.
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I «NONNI CIVICI»
Trovata che risale a qualche anno fa, a dire il vero, e che è stata sperimentata in tanti comuni lungo lo Stivale, da Torino a Salerno. Solo che in genere agli over 65 vengono assegnate mansioni apprezzabili ma non troppo ardue. Il più delle volte, indossata la pettorina catarifrangente, si piazzano davanti a cancelli e portoni degli istituti e accompagnano i bimbi da un marciapiede all'altro, badando alle macchine che sfrecciano sulla strada.
Stavolta invece il compito immaginato da Palazzo Senatorio appare un filo più gravoso: le «persone anziane» a partire da inizio maggio si ritroverebbero impegnate nel «contrasto allo spaccio di stupefacenti nei pressi degli istituti», dopo essersi piazzati «fuori delle scuole, negli orari di entrata e di uscita degli studenti». L'iniziativa, si legge nelle carte del Comune, risponderebbe alla strategia «indicata nel Protocollo d'Intesa stilato nel novembre 2018 tra la Prefettura e Roma Capitale».
LA SORPRESA
Peccato che a Palazzo Valentini non ne sappiano nulla. «Mi sembra una cosa assurda», commenta a caldo il prefetto di Roma, Paola Basilone, convinta che controlli di questo tipo debbano essere affidati «alle forze dell'ordine», insomma a chi ha la capacità e l'addestramento per fronteggiare gli spacciatori. «Non abbiamo firmato nessun protocollo per i nonni anti-spaccio - dice Basilone - l'unica iniziativa nell'ambito dei controlli contro la droga davanti alle scuole è quella messa a punto dal Viminale e che impegna la Polizia locale, mica gli anziani».
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Il Messaggero