Roma, nonni «anti-spaccio» davanti alle scuole. Il prefetto: assurdo

Certo dovranno sperare nella buona sorte, per riuscire negli inseguimenti. Di beccare cioè qualche spacciatore a fine carriera, come quello arrestato tempo fa a Tor Vergata...

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Certo dovranno sperare nella buona sorte, per riuscire negli inseguimenti. Di beccare cioè qualche spacciatore a fine carriera, come quello arrestato tempo fa a Tor Vergata (73enne) o il coetaneo finito in manette a Civitavecchia, a febbraio, mentre smerciava dosi di hashish ai ragazzini della zona, che avrebbero potuto essere i nipoti, essendo lui classe 1944. Altrimenti, c'è da dubitare che una rincorsa alla guardie e ladri vada a buon fine, più facile immaginare che il pusher di turno allunghi la falcata mentre l'attempato guardiano arranca dietro col fiatone. Si vedrà. Il Campidoglio è intenzionato a spedire «persone anziane» davanti alle scuole per «il contrasto allo spaccio di stupefacenti nei pressi degli istituti». Così c'è scritto in una direttiva firmata di recente dall'assessore al Sociale della giunta Raggi, Laura Baldassarre, con tanto di avviso pubblico allegato per reclutare «organizzazioni di volontariato per progetti sul territorio di Roma Capitale, anno 2019».

Tra le varie iniziative ipotizzate - assistenza ai clochard, lotta al bullismo, laboratori nelle biblioteche - il Campidoglio rispolvera l'idea dei «nonni civici», insomma i pensionati che decidono di dedicare un po' di tempo libero alla comunità.

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I «NONNI CIVICI»
Trovata che risale a qualche anno fa, a dire il vero, e che è stata sperimentata in tanti comuni lungo lo Stivale, da Torino a Salerno. Solo che in genere agli over 65 vengono assegnate mansioni apprezzabili ma non troppo ardue. Il più delle volte, indossata la pettorina catarifrangente, si piazzano davanti a cancelli e portoni degli istituti e accompagnano i bimbi da un marciapiede all'altro, badando alle macchine che sfrecciano sulla strada.
Stavolta invece il compito immaginato da Palazzo Senatorio appare un filo più gravoso: le «persone anziane» a partire da inizio maggio si ritroverebbero impegnate nel «contrasto allo spaccio di stupefacenti nei pressi degli istituti», dopo essersi piazzati «fuori delle scuole, negli orari di entrata e di uscita degli studenti». L'iniziativa, si legge nelle carte del Comune, risponderebbe alla strategia «indicata nel Protocollo d'Intesa stilato nel novembre 2018 tra la Prefettura e Roma Capitale».

LA SORPRESA

Peccato che a Palazzo Valentini non ne sappiano nulla. «Mi sembra una cosa assurda», commenta a caldo il prefetto di Roma, Paola Basilone, convinta che controlli di questo tipo debbano essere affidati «alle forze dell'ordine», insomma a chi ha la capacità e l'addestramento per fronteggiare gli spacciatori. «Non abbiamo firmato nessun protocollo per i nonni anti-spaccio - dice Basilone - l'unica iniziativa nell'ambito dei controlli contro la droga davanti alle scuole è quella messa a punto dal Viminale e che impegna la Polizia locale, mica gli anziani».
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Il Messaggero