Roma, morti in auto sulla Nomentana, Fabio e Valerio sognavano da chef e progettavano di lasciare l'Italia»

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Innamorati della cucina e della vita. Un po' meno dell'Italia perché volevano andarsene e progettavano di trasferirsi ad Amsterdam. Fabio Di Blasio, 21 anni e...

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Innamorati della cucina e della vita. Un po' meno dell'Italia perché volevano andarsene e progettavano di trasferirsi ad Amsterdam. Fabio Di Blasio, 21 anni e Valerio Lo Torto, 23 anni, avevano studiato all'Alberghiero di Rieti. Valerio, er Marranella come lo chiamavano gli amici, aveva lasciato la scuola prima del termine e lavorava al banco di casalinghi del papà al mercato di Villa Gordiani. «Ma aveva preso l'attestato da pizzaiolo ed era tutto contento», ricorda Jacopo. Lui, Christian, Andrea, Patryk, Lorenzo, Fitim e Simone sono gli amici di «via Caravaggio», dove tutti insieme erano cresciuti a Tor Lupara di Fonte Nuova. Una tappa al Blue Pub e in gelateria, poi qualche serata a Roma su e giù per la Nomentana, costellata di alberi e croci delle tante vite spezzate su questa fettuccia maledetta. «Avevamo visto Fabietto nel pomeriggio, non possiamo crederci», dicono con gli occhi lucidi. Andrea er Roscio raccoglie tra gli sterpi il braccetto delle ruote della Lancia Y guidata da Vasile Florin Istine, l'unico che si è salvato. «Fabio è volato nella cunetta, ha fatto una fine terribile. Dovevamo andare tutti insieme ad Amsterdam perché qui in Italia è dura per il lavoro». E mostra la foto che l'amico gli aveva inviato venerdì: «Indossava orgoglioso la divisa da chef e mi diceva che iniziava a lavorare in un locale a Roma».


IL DOLORE DELLA ZIA
I sogni da Master Chef e le passioni di ragazzi comuni («Con Valerio, romanista, tutti i fine settimana giocavamo a calcetto», ricorda Fatim) si sono interrotti per sempre a Sant'Alessandro, sulla Nomentana. La zia di Fabio è disperata: «Il ragazzo alla guida aveva bevuto? Non ne sappiamo nulla. Ora c'è solo tanto dolore». Le salme sono all'obitorio del Verano in attesa dell'autopsia.
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Il Messaggero