Abbracci, lacrime e ricordi: nella sala Protomoteca in Campidoglio sfilano romani e istituzioni nella camera ardente per Lando Fiorini, l'artista morto ieri sera...
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LA FAMIGLIA
«Abbiamo ricevuto tantissime testimonianze d'affetto anche dai colleghi. Lo adoravano tutti perché è sempre stato una persona schietta e umile. Io, da figlio, posso dire di avere avuto un padre che mi ha trasmesso tante cose belle» . Così Francesco Fiorini, figlio di Lando, prima di entrare alla Camera ardente. A salutare il cantante sono accorsi moltissimi romani. Secondo il figlio, «lui era innamorato della romanità, di quella giusta, quella buona non coatta, ma bonacciona e a volte paraventa. Era romanista, ma lo amavano tantissimo anche i laziali ». Alla domanda su quale tra le canzoni di suo padre fosse la preferita, Francesco Fiorini ha risposto: «Per me le sue canzone sono state sorelle, siamo cresciuti insieme, e fra fratelli non c'è mai il preferito, si vuole bene a tutti nella stessa maniera». Emozioni e ricordi: «Lui con Montesano faceva le scommesse, quelle bonarie di una volta: chi perdeva doveva fare il giro della statua di Garibaldi al Gianicolo in mutande. Quell'anno vinse la Lazio, ma lui non so tirò indietro» ha raccontato commosso e divertito il figlio, che ha poi promesso che s'impegnerà per continuare l'attività del Puf, il teatro di Fiorini dove hanno fatto i primi passi personaggi come Banfi, Montesano, Gullotta e Mattioli. La camera ardente rimane aperta fino alle 20. I funerali si terranno domani alle 11, nella chiesa romana di Santa Maria in Trastevere.
Il dirigente della Roma si stringe poi al dolore dei figli di Fiorini: "Il mio pensiero va a Carola e Francesco che abbraccio forte in questo momento difficile". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero