Roma, false dichiarazioni per accesso Ztl: 8 noleggiatori Ncc rinviati a giudizio

Roma, false dichiarazioni per accesso Ztl: 8 noleggiatori Ncc rinviati a giudizio
Rinviati a giudizio 8 dei 10 noleggiatori denunciati dai tassisti per false dichiarazioni rese a Roma Servizi per la Mobilità per ottenere l'accesso alla ztl del centro...

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Rinviati a giudizio 8 dei 10 noleggiatori denunciati dai tassisti per false dichiarazioni rese a Roma Servizi per la Mobilità per ottenere l'accesso alla ztl del centro di Roma.


«Sono tutti romani con autorizzazioni di Attigliano, S.Eufemia a Maiella (5), Francavilla Angitola, Casaprota, Cerchio, Villafranca in Lunigiana, Manzano, Roseto degli Abruzzi ed altre località distanti centinaia di chilometri da Roma. Alcuni degli indagati avevano intestate anche quattro autorizzazioni rilasciate da questi comuni - è quanto dichiarano in una nota Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl Taxi, Uil Trasporti, Ati Taxi e Anar autonoleggiatori romani -. La nostra intensa attività di segnalazione e denuncia, che per anni ha portato in più di un caso alla revoca o mancato rinnovo da parte dei Comuni di numerosissime autorizzazioni ncc, ha indotto la Procura della Repubblica di Roma a rinviare a giudizio 8 noleggiatori romani che continuavano ad usare le licenze in modo abusivo senza che gli organi di controllo Capitolini se ne avvedessero».

«Dovranno ora rispondere per false dichiarazioni. Tale attività criminosa non è sfuggita alla Polaria di Fiumicino che ringraziamo per il prezioso lavoro svolto. Siamo stati riconosciuti parte civile  in questo procedimento -Conclude la nota  - attraverso le due associazioni di tutela legale di riferimento Atlt ed Anar con la certezza che sarà finalmente chiarito il danno che questi abusivi ogni giorno arrecano a tutti gli operatori regolari del servizio taxi ed ncc del Comune di Roma.  Dispiace ancora una volta notare l'assenza come parte civile dell'Amministrazione Capitolina che a nostro avviso è il vero complice morale in questa vicenda oramai nota da anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero