Roma, nessun accordo M5S-Pace: Municipio VIII verso lo scioglimento

Roma, nessun accordo M5S-Pace: Municipio VIII verso lo scioglimento
La minicrisi interna a M5S nell'Ottavo Municipio di Roma non...

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La minicrisi interna a M5S nell'Ottavo Municipio di Roma non sembra aver trovato soluzione e il tempo ormai sta scadendo. «Oggi pomeriggio ho incontrato il capogruppo capitolino Paolo Ferrara e il consigliere Giuliano Pacetti - ha detto il minisindaco M5S Paolo Pace, dimissionario da 19 giorni -. È stato un dialogo all'insegna della cordialità ma non è cambiato nulla. A meno che non accada un miracolo, domani le mie dimissioni saranno definitive». Pace si é dimesso a causa di gravi contrasti con la propria maggioranza cinquestelle, colpevole a suo dire «di indebite intromissioni». Domani scade il termine di 20 giorni per ritirare le dimissioni. Altrimenti il Municipio che comprende la Garbatella, uno dei quartieri storici di Roma, sarà commissariato e si andrà a nuove elezioni. «Ci sono in questo Municipio almeno quattro consiglieri - ha aggiunto Pace - che in questi mesi hanno espresso posizioni ideologicamente lontane dai bisogni dei cittadini, e come dimostrano le lettere dei sindacati arrivate in presidenza, hanno avuto comportamenti scorretti nei confronti miei e del personale municipale, con continue ingerenze. Così non si può andare avanti». Una cronaca di liti ormai quasi quotidiane, culminata in un'aggressione verbale tra due consiglieri. È l'epilogo forse inevitabile di una crisi che si è trascinata per mesi, esplodendo sulle nomine della minigiunta e la discussa riqualificazione degli ex Mercati Generali. Il gruppo dei consiglieri si è spaccato a metà, con 9 portavoce che hanno messo in minoranza il presidente e i suoi fedelissimi. Un contrasto tra l'anima ortodossa del Movimento legata alla deputata Roberta Lombardi e al presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito e quella di Pace più vicina alla sindaca Virginia Raggi. Il Campidoglio prima si era schierato col minisindaco, poi ha provato a lungo a fare da paciere, infine ha condannato le dimissioni. «Vedremo. Alcuni nostri consiglieri sono andati a parlargli», ha detto nel pomeriggio De Vito. «La decisione spetta a lui, sinceramente il suo è un gesto che abbiamo compreso poco - aveva aggiunto -. Auspichiamo che in quel municipio lavori bene con la sua maggioranza, con la giunta, i consiglieri e tutti gli attivisti, proprio come facciamo in tutti gli altri municipi».
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Il Messaggero