Multe, beffa degli stranieri: 9 su 10 non le pagano mai

Multe, beffa degli stranieri: 9 su 10 non le pagano mai
Prendi la multa e scappa. Nove turisti su dieci sfrecciano spensierati nel centro storico di Roma, infischiandosene delle telecamere Ztl, oppure saettano sulle corsie...

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Prendi la multa e scappa. Nove turisti su dieci sfrecciano spensierati nel centro storico di Roma, infischiandosene delle telecamere Ztl, oppure saettano sulle corsie preferenziali degli autobus (qualche volta ci parcheggiano pure), ma poi, quando arriva il momento di pagare la multa staccata dai nostri pizzardoni, fanno gli indiani. Anche se il più delle volte sono tedeschi, inglesi e francesi. Risultato: nelle casse disastrate di Palazzo Senatorio anziché 10 milioni di euro, alla fine dell'anno entrano a malapena 2 milioni. Da questo magro bottino vanno scomputati i 250mila euro di commissione che intascano le ditte arruolate dal Campidoglio per occuparsi della riscossione fuori dall'Italia.


Pensare che i vigili, almeno da un anno a questa parte, ce la stanno mettendo tutta per punire l'inciviltà di certi turisti. Le multe, sulla carta, sono aumentate. Nei primi 9 mesi del 2016 erano stati staccati 81.104 verbali (sono dati della Municipale), mentre da gennaio a settembre del 2017 i caschi bianchi hanno annotato 89.484 infrazioni al codice della strada, il 10,3% in più, quindi, rispetto all'anno scorso.

Nell'80% dei casi, si legge in alcuni documenti del dipartimento Risorse Economiche, le sanzioni vengono notificate ai turisti che procedono sulle corsie preferenziali o che non si fermano davanti alle telecamere della Ztl. Il problema è che poi quasi nessuno paga. Su 100 stranieri che ricevono la contravvenzione, quelli che saldano il conto con la Capitale sono appena 16.

INTROITI DECIMATI
Ad ammetterlo è lo stesso ufficio del Comune di Roma che si occupa di entrate extra-tributarie. Nell'ultimo appalto per reclutare una ditta di riscossione - è stato assegnato nel luglio del 2015 - i tecnici capitolini hanno messo nero su bianco alcune previsioni, sia su quanti avvisi il Campidoglio intendeva affidare all'impresa esterna sia su quanti verbali pensava di incassare effettivamente. Trattandosi di un bando triennale, le stime riportate nelle carte dell'appalto riguardavano il periodo che va dal 2015 al 2017. Per ciascun anno il Comune pensava di staccare 240mila multe, ma di incassarne solo 40mila. Cioè il 16%. E si trattava di stime ottimistiche che ora, alla prova dei fatti, vanno riviste al ribasso. Perché se è vero che nei primi 9 mesi del 2017 i vigili sono riusciti a elevare 89mila sanzioni (cioè 10mila al mese), tutto fa pensare che, se questo è il trend, entro fine anno si dovrebbe arrivare a stento a 120mila verbali, multa più multa meno.
Con questi numeri non è difficile calcolare quanto riuscirà a incassare materialmente il Campidoglio. Considerando che il valore medio delle multe agli stranieri - è sempre il Dipartimento Risorse Economiche a riportarlo - è di circa 80 euro, l'ammontare complessivo delle contravvenzioni dovrebbe toccare quota 9,6 milioni di euro.

TESORETTO DI CARTA

Ma è un tesoretto di carta che, oltrepassata la frontiera, torna nella Città eterna piuttosto alleggerito. Se è vero che appena il 16% dei verbali viene effettivamente saldato, allora gli incassi reali del Comune, a fine 2017, riusciranno a superare di poco 1,5 milioni. Tradotto: 8 milioni di euro di multe se ne vanno in fumo ogni anno, perché i turisti dei nostri verbali che finiscono nella buca delle lettere (perfino tradotti, perché il Campidoglio ingaggia esperti multi-lingue) se ne fanno un baffo.

lorenzo.decicco@ilmessaggero.it
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