Roma, cade dal balcone per evitare il controllo: morto un domestico in via Due Ponti. Si indagava su un giro di cocaina

Roma, cade dal balcone per evitare il controllo: morto un domestico in via Due Ponti. Si indagava su un giro di cocaina
Un uomo di 36 anni è morto cadendo dalla terrazza di un appartamento dove era in corso una perquisizione della polizia. L'episodio è accaduto nella notte tra il...

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Un uomo di 36 anni è morto cadendo dalla terrazza di un appartamento dove era in corso una perquisizione della polizia. L'episodio è accaduto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio in un palazzo in via dei Due Ponti. La vittima è un cittadino dello Sri Lanka di 36 anni, con la fedina penale immacolata. Tutto inizia con i poliziotti che durante un controllo mettono le mani su un pò di droga e cominciano a scavare. Arrivano fino all'appartamento di una spacciatrice. All'interno del locale c'è il 36enne, che abita in un appartamento vicino. Quando l'uomo vede i poliziotti tenta di raggiungere casa sua dalla terrazza, ma qualcosa va storto e vola di sotto.


La storia comincia pochi minuti prima. I poliziotti fermano un ragazzino di 17 anni di origini dominicane con in tasca 20 grammi di cocaina. È uno spacciatore. Scattano indagini e perquisizioni. Viene arrestata una donna dominicana: per gli investigatori è lei che gestisce il traffico della zona. Denunciata anche la madre del ragazzino. Nell'appartamento gli uomini in divisa sequestrano dieci cellulari che servivano per recapitare la droga e anche quasi 6000 euro, provento del traffico di cocaina. Un'indagine a tutto tondo nel mondo della coca. Un'operazione di routine, che però non è andata come previsto.

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LA FUGA


«Lui ha avuto paura, è voluto fuggire. Era convinto di poter essere arrestato», ha detto durante l'interrogatorio la donna arrestata, raccontando che l'amico 36enne era abituato a passare da balcone a balcone, un gioco che faceva spesso. Ma stavolta, forse tradito dalla paura, ha tentato di scavalcare il balcone maldestramente, scivolando sullo stendino e precipitando dal secondo piano. Non una grande altezza, ma sufficiente per morire all'istante.


Lo straniero faceva il domestico. Una persona descritta dal vicinato come gentile e per bene. Per chi lo conosceva si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non ha pensato che, forse, sarebbe bastato dare una semplice spiegazione ai poliziotti. E tutto si sarebbe concluso nel migliore dei modi. Invece è voluto fuggire. Il magistrato di turno è andato sul posto. Nessuna responsabilità per gli agenti. Ci sono stati i vicini come testimoni oculari che hanno visto lo straniero fare tutto da solo: scavalcare e cadere nel vuoto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero