Il suo corpo è stato raccolto sul ciglio della strada, accanto al marciapiede, nel lato sinistro di via Nomentana, all'altezza di Porta Pia. Il suo motorino, invece, era...
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L'APPELLO
I familiari del ragazzo lanciano un appello: «Chi ha visto qualcosa ci avvisi, stiamo cercando testimoni che siano passati sabato alle tre di notte lungo via Nomentana, all'altezza dei civici che vanno dal 2 al 4». Difesi dall'avvocato Antonello Madeo, i parenti di Giosafat sperano di scoprire la verità. «I primi rilievi e gli accertamenti del nostro consulente ci fanno supporre che sia coinvolto un altro veicolo», ha dichiarato il penalista. Come si legge nel verbale redatto dagli agenti della polizia municipale arrivati sul posto, infatti, lo scooter del giovane, un Liberty, era molto danneggiato nella parte posteriore, soprattutto nel lato sinistro, quello dell'impatto.
Giosafat, calabrese residente a Roma, era un ragazzo tranquillo. «Non usciva spesso nel week end», raccontano i familiari. Sabato notte, però, è salito in sella al motorino per raggiungere alcuni amici, e non è più tornato a casa. E' stata una pattuglia della Finanza ad accorgersi dell'incidente. Attraversando via Nomentana, ha visto il corpo del ragazzo riverso sull'asfalto. All'arrivo dei paramedici del 118, Giosafat era ancora vivo, ma la corsa in ospedale è stata inutile: il giovane è deceduto durante il tragitto verso il policlinico Umberto I.
I PRECEDENTI
Per avere risposte, e per stabilire se sia stato un pirata della strada a travolgere il ventitreenne, è necessario attendere i risultati degli accertamenti. Non sarebbe la prima volta che, a Roma, un veicolo impazzito investe e uccide un centauro o un pedone. All'inizio di novembre, per esempio, un minorenne di etnia rom, guidando senza patente, ha colpito un cinquantenne che stava rientrando a casa dopo una gita in bicicletta, in via Fontana Candida, nella Borgata Finocchio. Poi, è fuggito via. Si è costituito due giorni dopo in una caserma dei carabinieri a Treviso. Lo scorso 27 maggio, invece, un'auto killer ha travolto ucciso una donna filippina. Al volante, un altro rom minorenne. Il ragazzo è stato recentemente condannato a 6 anni per omicidio colposo, nonostante il pm avesse sollecitato una pena ben più severa: 16 anni di carcere, per omicidio volontario. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero