Roma, drogava e molestava le compagne della figlia dopo averle drogate: condannato 45enne romano

Roma, drogava e molestava le compagne della figlia dopo averle drogate: condannato 45enne romano
Avrebbe abusato di alcune ragazzine, amiche e compagne di classe della figlia e, in due casi, prima di approfittare delle minorenni, gli aveva anche offerto cocaina tra le mura di...

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Avrebbe abusato di alcune ragazzine, amiche e compagne di classe della figlia e, in due casi, prima di approfittare delle minorenni, gli aveva anche offerto cocaina tra le mura di casa, nel suo appartamento a Torre Spaccata. Ieri per un quarantacinquenne romano, finito a processo nel 2019 con l'accusa di violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di quattro minorenni, tra i 13 e i 17 anni, è arrivata la sentenza di condanna: sei anni di reclusione con rito abbreviato, su decisione del gup Pierluigi Balestrieri. Il 20 settembre scorso il pubblico ministero aveva invece chiesto per il quarantacinquenne una pena di nove anni.

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LA VICENDA
I fatti si sarebbero consumati tra il 2018 e al 2019. L'uomo era sempre disponibile con gli altri genitori per andare a prendere a scuola le ragazzine più piccole, compagne della figlia. Le altre, due di 17 anni, si sarebbero unite al gruppo, nonostante la differenza di età. E spesso le ragazze facevano i compiti insieme, sedute allo stesso tavolo, in casa della stessa amica. Quell'amica che aveva il papà tanto gentile. Ma in quei pomeriggi, le minorenni, una alla volta, venivano chiamate dall'uomo in un'altra stanza. Con varie scuse il 45enne le avvicinava e, lontano dagli occhi delle altre, le palpeggiava. Due volte avrebbe convinto le vittime a provare anche piccole quantità di cocaina, forse per renderle più disponibili alle molestie.
L'imputato avrebbe approfittato di loro anche in auto. Dopo averle prese a scuola, le faceva salire a casa, trattenendone una sola in macchina con lui.


Gli abusi erano iniziati nel 2018, ma dopo circa un anno una delle ragazze aveva deciso di parlare dell'uomo ai genitori. Il papà e la mamma si erano presentati a casa dell'imputato per avere spiegazioni, ma lui non gli aveva aperto la porta e così lo avevano denunciato. Davanti al magistrato, che l'ha interrogato in fase di indagini, il quarantacinquenne ha detto che le ragazzine «gliela volevano fare pagare» per litigi avvenuti tra di loro e che i genitori delle minori lo andavano a cercare fino al suo appartamento perché «lo volevano uccidere».

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Il Messaggero