«Il mio ragazzo è vivo grazie ad alcune signore che lo hanno trattenuto dopo che si è staccata l'anta del convoglio in corsa». A parlare è...
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«Ho sentito un gran botto e ho temuto un attentato». Così Paola Immi racconta quanto accaduto alla metro B di Roma, dove si trovava e dove una porta si è staccata provocando due contusi e una persona sotto choc. «Quando ho visto che eravamo tutti vivi - aggiunge - mi sono accorta che la porta non c'era più e il ragazzo che avevo davanti si teneva la testa. Senza pensarci, mi sono assicurata con una mano a un palo e con l'altra ho afferrato il ragazzo, Pierangelo, che stava per cadere anche per colpa del vento, visto che la vettura camminava ancora». Paola racconta che quando il treno si è fermato, è rimasta con Pierangelo. «Non è arrivato nessuno e il gabbiotto della metro era vuoto - ricorda - Sono rimasta con il ragazzo, aveva male alla testa ed era spaventato, e una signora ci ha portato del ghiaccio. Poi abbiamo chiamato l'ambulanza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero