Stazione metro Spagna: montascale fuori servizio, scale mobili lato parcheggio Galoppatoio fuori servizio. Ascensori? Fuori servizio. Stazione Cornelia: chiusa dal 30 dicembre...
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Dai report dell'Atac (e dall'esperienza quotidiana dei passeggeri) viene fuori che quasi un impianto su dieci (tra montascale, ascensori e scale mobili) è kappaò. Insomma, un percorso a ostacoli per chi si sposta in metropolitana. Ad Anagnina, Subaugusta, Giulio Agricola, Lucio Sestio, Lepanto i montascale non funzionano. A Cipro la scale mobile esterna (via Cipro-piazzale interno stazione) e gli ascensori non sono attivi. Sulla B1, a Libia, ascensori fuori servizio. Sulla Roma Lido: stazioni Lido Nord, Castel Fusano e Magliana senza ascensori. Per farla breve su un totale di 654 impianti sparsi su tutta la rete, una cinquantina sono fermi. Inutilizzabili.
Intanto ieri, dunque, dopo quasi un anno, Barberini ha riaperto.
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L'ALTOPARLANTE
Ma l'altoparlante sul treno delle 5.30 dimentica di avvertire che si può scendere alla stazione Barberini. «Prossima fermata Spagna» continuerà ad annunciare per tutta la mattinata, mentre il vagone rallenta, si ferma e le porte finalmente si aprono sulla banchina di una delle stazioni più centrali che è stata ostaggio di lavori, errori, burocrazia. I primi passi vengono fatti timidamente, si ha quasi paura di ferire quel gigante sotterraneo vittima dell'incuria al quale oltre 7 milioni di viaggiatori hanno dovuto rinunciare. La stazione Barberini virtualmente viene ancora saltata dai treni, l'Atac infatti ha dimenticato di aggiornare i display sui vagoni creando l'ennesimo disagio. Si scende sulla banchina, ci si guarda intorno e almeno per qualche secondo si abbandona la naturale diffidenza compagna inseparabile della vita metropolitana. Si scambiano sorrisi, battute. «Era ora...», «ma ci fidiamo delle scale mobili?», «e al ritorno come si fa?». Già, è stato un battesimo a metà quello di ieri, perché si può soltanto uscire, ma non ancora entrare nella stazione. Tra l'altro non si conoscono ancora i tempi della riapertura totale. Insomma, si scende dai vagoni, ma non si sale ed ecco apparire le scale mobili: sembrano reduci da una battaglia, sono sporche, sulle pareti laterali ci sono graffi. «Facciamo piano, mi raccomando...», «non saltate dalla gioia! Non si sa mai...», «ma reggeranno?» sussurrano i viaggiatori che ancora ricordano le immagini delle scale accartocciate il 23 marzo e il sangue a Repubblica il 23 ottobre del 2018.
Le brutte sorprese però non sono finite una volta arrivati ai tornelli. Si scopre infatti che è aperta soltanto un'uscita, quella davanti al cinema, mentre tutte le altre hanno i cancelli chiusi perché servono troppi operatori dell'Atac per gestirle fermando il flusso di viaggiatori che vorrebbero scendere e prendere la metro. Alle 9 volti meno stanchi, ma sempre arrabbiati. «È una vergogna che la stazione sia stata chiusa per 11 mesi dice Serena V. - Pago la tessera Atac per un servizio completo e invece ho dovuto fare a meno della fermata più vicina all'ufficio e per il ritorno dovrò comunque arrangiarmi». Insomma ci si accontenta della parziale riapertura di questa stazione: ma visto le condizioni delle altre c'è il mal comune, manca il mezzo gaudio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero