Roma, mense nei nidi: il Comune vota il ritorno all'appalto centralizzato

Roma, mense nei nidi: il Comune vota il ritorno all'appalto centralizzato
Nella gestione del sistema di refezione scolastica il Comune di Roma cambia passo e accentra a sé tutto il servizio per le scuole della Capitale. L'assemblea...

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Nella gestione del sistema di refezione scolastica il Comune di Roma cambia passo e accentra a sé tutto il servizio per le scuole della Capitale. L'assemblea capitolina presieduta da Marcello De Vito ha approvato oggi in consiglio, la delibera con i nuovi indirizzi per il bando di affidamento delle mense nei nidi - sezioni Ponte e Primavera - e nelle scuole d'infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado per il periodo che va dal 1 settembre 2017 al 31 luglio 2020.


Tra gli standard previsti dalla delibera: l'utilizzo di prodotti biologici, DOP, IGP, equosolidali, a filiera corta locale, l'utilizzo di mezzi su ferro, vetture ibride o elettriche per almeno il 50% del trasporto. «Attualmente le modalità d'erogazione della refezione scolastica nelle scuole comunali sono due: la gestione centralizzata, di cui è competente Roma Capitale e i Municipi, e l'autogestione, che è a cura degli istituti scolastici che risultano essere stazione appaltante - ha spiegato l'assessore al Sociale Laura Baldassarre in Aula - Rispetto agli indirizzi, confermiamo l'inserimento per la prima volta nel bando di gara per la refezione, oltre ai nidi a gestione centralizzata, i nidi capitolini a gestione diretta. Abbiamo anche previsto che entro il luglio 2020 il sistema di gestione della ristorazione centralizzato sia l'unico metodo di gestione della refezione scolastica. Questo è molto importante e abbiamo avviato un'interlocuzione con l'associazione nazionale dei dirigenti scolastici perché questo percorso venga accompagnato dal loro coinvolgimento».


Il via libera al provvedimento ha infuocato le opposizioni. Il gruppo di Fratelli d'Italia accusa la giunta di Virginia Raggi di aver inferto un duro colpo all'autonomia degli istituti scolastici.  «Invece di premiare tantissimi e bravi dirigenti scolastici che negli anni hanno gestito servizi di ristorazione eccellenti - spiegano i consiglieri di FdI - si sceglie di fare di tutta l'erba un fascio e di colpire tutti. Tantissime scuole, con i risparmi provenienti dagli appalti della ristorazione, garantivano nei loro istituti una serie di attività formative aggiuntive a beneficio degli alunni. Oggi quei risparmi finiranno nel grande calderone comunale, in una logica figlia del peggiore statalismo, e non saranno più destinati agli istituti della nostra città». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero