Un bacio in corsia a una infermiera appena conosciuta e carezze inopportune ad altre. E persino sfioramenti in sala operatoria. Un medico del San Filippo Neri, dalle battute hot,...
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«Va rilevato che l'indagato», riportava il provvedimento «sebbene risulti incensurato ha commesso in un breve arco di tempo (tra il giugno 2017 e aprile 2018) due violenze sessuali con persone offese diverse ed in contesto tra loro autonomi, perpetrate con modalità simili ovvero approfittando del rapporto fiduciario e professionale in un ambito in cui le violenze erano del tutto inattese ad entrambe le vittime». «In un caso», si precisava ancora «perché in presenza di altre persone, in sala operatoria. In un altro approfittando della buona fede dell'infermiera che si era fidata dei modi falsamente gentili del chirurgo».
L'infermiera aggredita con palpeggiamenti e un bacio «purtroppo portato a termine», come specificato agli inquirenti, non aveva taciuto l'inaspettato approccio del medico. Aveva raccontato l'episodio a una collega, ma anche ai dirigenti del reparto. «Ero sola, temevo di non essere creduta». «Ma ho deciso di scrivere la relazione» preciserà poi, «perché il coordinatore degli infermieri mi ha riferito che un episodio analogo era già accaduto a una collega molestata in sala operatoria e che avrebbe scritto un report».
Tra le parti offese del procedimento le due infermiere, assistite dagli avvocati Maria Cristina Cerrato e Loredana Vivolo, la dottoressa destinataria di battute hot e la stessa Asl Rm 1, dalla quale dipende l'ospedale. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Antonio Calaresu, titolari del fascicolo, avevano indagato anche un secondo medico, pure lui sessantenne, ma solo per stalking. Troppe allusioni sessuali a una infermiera, che poi lo ha perdonato.
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Il Messaggero