Mazzette sui funerali, anzi microbustarelle. Cinque o dieci euro a certificato di morte. Chiesti ai titolari delle pompe funebri per velocizzare le pratiche e pure, in qualche...
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Scoperto il raggiro, sono cominciati i guai. Prima i licenziamenti e da ieri il processo. Il gip ha accolto le richieste del pm Roberto Felici, e spedito tutti a giudizio per corruzione. A Fabio Simone, capufficio dello sportello denunce di morte, e i colleghi Vittorio Maiozzi, Daniela Pratali, non era bastato autodenunciarsi quando hanno saputo che un servizio di “Striscia la notizia” li aveva smascherati.
Nel giro di poche settimane l’allora commissario Francesco Paolo Tronca ha firmato le lettere di licenziamento «per giusta causa». Il Campidoglio si è costituito parte civile. Anche Gianfranco Delussu, dipendente del Sant’Eugenio, pizzicato in un servizio televisivo successivo, dovrà fare i conti con processo e rischio di risarcimento al Servizio sanitario. Le difese sperano di ribaltare le accuse in aula. «Piccole regalie», dice l’avvocato Nicola Capozzoli che assiste due impiegati comunali. Il processo si aprirà a febbraio
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Il Messaggero