Un vigile urbano in servizio e un finto casco bianco. Un modus operandi comune: taglieggiare i ristoratori del Centro Storico, minacciando sanzioni in caso di mancato pagamento di...
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La vicenda che ha trascinato sul banco degli imputati Di Cosmo risale al 2014. Per il pm Erminio Amelio, il pizzardone, in servizio negli uffici della sezione edilizia di via della Greca, avrebbe vessato una sfilza di commercianti che erano alle prese con i lavori di ristrutturazione di appartamenti e negozi. Il suo regno era a due passi dal Teatro Marcello, tra piazza Margana e via Funari. «C'è un problema e devo venire a sequestrare. Sull'immobile c'è il vincolo della Soprintendenza», aveva detto al proprietario di un locale. In realtà, si trattava di una menzogna: gli interventi in corso erano regolari. Il vigile aveva offerto il suo aiuto in cambio di duemila euro, minacciando di chiudere il negozio in caso di mancato pagamento. Pochi mesi dopo, il casco bianco era tornato all'attacco. «Dovrei rifare due bagni a casa», aveva suggerito l'imputato a un architetto, rendendosi in cambio disponibile nel sanare irregolarità urbanistiche in un appartamento in via Monte Savello. In giugno, l'agente aveva tentato di taglieggiare il direttore dei lavori di un cantiere in via Funari. Dopo l'ultima richiesta, era finito in manette.
LA DENUNCIA
Non ha avuto fortuna nemmeno il suo finto collega, un settantenne residente nella Capitale che, per arrotondare la pensione, si è finto funzionato dei vigili e ha minacciato una sfilza di commercianti. Effettuava controlli accurati, che andavano dalle ispezioni amministrative alle dichiarazioni di idoneità di locali e negozi, fino alle verifiche sulla revisione periodica delle caldaie. L'anziano fingeva di scovare irregolarità, intimidiva i titolari delle attività paventando sanzioni elevate e, poi, proponeva loro di accomodare le pratiche pagando in nero centinaia di euro. E' stato incastrato da una ristoratrice che, stanca delle minacce, ha sporto denuncia per truffa e si è presentata all'appuntamento per la consegna dei soldi con banconote fotocopiate e scortata dagli agenti del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana del Corpo di Polizia Locale, coordinati dal comandante Lorenzo Botta. La denuncia è scattata anche per un complice del settantenne.
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Il Messaggero