Roma, il Mausoleo di Augusto torna a vivere: accordo fra Tim e Comune per la riqualificazione

Roma, il Mausoleo di Augusto torna a vivere: accordo fra Tim e Comune per la riqualificazione
Un'opera di riqualificazione che prevede anche la realizzazione di una esperienza di visita multimediale. Il Mausoleo di Augusto, oggi una ferita nell’urbanistica...

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Un'opera di riqualificazione che prevede anche la realizzazione di una esperienza di visita multimediale. Il Mausoleo di Augusto, oggi una ferita nell’urbanistica romana, torna così a vivere grazie a un accordo stipulato fra Tim e il Comune di Roma sul restauro del monumento. Un progetto da 6 milioni di euro.


Un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato che nei prossini anni potrà creare importanti risorse per la crescita ed opportunità di business.

Gli obiettivi sono quelli di creare una grande, vitale e attraente piazza urbana che comprenda il livello della quota archeologica, avvicinando la città al suo passato e ricollegando i suoi spazi e percorsi storici (la Scalinata di Spagna, via Condotti, San Carlo, San Rocco, San Giacomo, ecc.) col Tevere e col recente museo dell’Ara Pacis. Inoltre il restauro permetterà una facile accessibilità al Mausoleo ed ai reperti connessi. L’iniziativa lega l’immagine della Fondazione alla riscoperta di un monumento di rilevanza storica centrale nel patrimonio archeologico mondiale e restituisce al pubblico uno dei monumenti chiave della storia dell’umanità. Un modo, quello di Tim, di sostituire la logica della sponsorizzazione con l’idea di creare un modo diverso di fruizione del patrimonio culturale.

Il Mausoleo è uno dei più importanti simboli della storia romana e dell’occidente. Primo dei grandi mausolei in Roma, concepito per ospitare le spoglie di Augusto e dei suoi discendenti, resistette fino alla caduta dell’impero. Nei secoli che seguiranno alla morte dell’antica Roma troverà diverse, molteplici, funzioni: da giardino a teatro di spettacoli pirotecnici, da arena di corride ad auditorium.

In occasione del bimillenario della nascita di Augusto, nel 1937, il regime fascista decide di recuperare l’intera area attraverso opere di demolizione dei palazzi che, in epoca medievale e rinascimentale, erano stati edificati intorno al mausoleo (inclusa la stessa sala da concerti dell’Accademia di Santa Cecilia,  auditorium di Roma, che sorgeva proprio sul vertice del rudere). La piazza sarà scelta da Mussolini con finalità propagandistiche non diverse da quelle di Augusto (al quale, anzi, vuole legarsi; al punto di definire che il mausoleo avrebbe ospitato la sua sepoltura). Mussolini, nel tentativo di legare il futuro del regime ai fasti dell’antico impero, decide così che quello è il luogo dove dovrà essere solennizzato il rapporto con il mito di Roma.


Per questo l’architetto Ballio Morpurgo colloca l’Ara Pacis – che era stata ritrovata secoli prima in prossimità di Palazzo Chigi – nella piazza antistante il Mausoleo (ampliando l’apparato simbolico ed evocativo della piazza). Per narrare visivamente questo rapporto con l’Impero, oltre che nei richiami simbolici all’architettura romana, il fascismo fa uso della tradizione visiva dei mosaici che ri-interpreta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero