Roma, dal Laurentino al Collatino: ecco la mappa del degrado. In via Malnome residenti ostaggio dei roghi degli ingombranti

«La strada della vergogna», così è stata “battezzata” quel piccolo lembo che «si trova fra via di Ponte Galeria e via della Muratella», spiega Monica Polidori, presidente del comitato Valle Galeria

Roma, dal Laurentino al Collatino: ecco la mappa del degrado. In via Malnome residenti ostaggio dei roghi degli ingombranti
Il nome che i residenti le hanno riservato già dà la misura del problema che, senza soluzione di continuità, si protrae ormai da quasi dieci anni. «La...

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Il nome che i residenti le hanno riservato già dà la misura del problema che, senza soluzione di continuità, si protrae ormai da quasi dieci anni. «La strada della vergogna», così è stata “battezzata” quel piccolo lembo che «si trova fra via di Ponte Galeria e via della Muratella», spiega Monica Polidori, presidente del comitato Valle Galeria. E non finisce qui. «La strada è delimitata da alcune barriere jersey ma praticamente - continua la Polidori - entrano e scaricano, come se fosse una discarica». E l’unica? Neanche per sogno. Nella stessa zona, ad alcuni chilometri di distanza, lo scorso gennaio la polizia di stato e la municipale firmarono un’indagine che si chiuse con i domiciliari per una donna di 51 anni, Tiziana Colantoni, dipendente della Regione, che in via Portuense occupando abusivamente un terreno lo aveva trasformato in discarica, intascando (è questa l’accusa mossa alla donna) denaro da ditte o singoli per lo sversamento illecito di rifiuti di vario tipo. Quasi una dannazione, a sentire proprio i cittadini perché, appunto, le criticità si protraggono, allargano e duplicano.

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LE ZONE

«In via Malnome - conclude la Polidori - si è creata una discarica a cielo aperto a più parti». Non c’è infatti un’unica porzione di strada dove si contano rifiuti di vario genere compresi naturalmente ingombranti in parte anche bruciati. Su via Malnome, a intervalli quasi regolari si scoprono montagnole più o meno alte di immondizia. «Abbiamo fatto credo centinaia di segnalazioni - conclude la presidente del comitato - senza riuscire a scardinare questo scempio che somiglia a una piccola terra dei fuochi». A una ventina di chilometri di distanza, lo scenario cambia di poco. Alle spalle del Laurentino 38, infatti, non lontano da via Baudelaire ai rifiuti per così dire tradizionali, si aggiungono quelli ingombranti. Non lontano dall’ingresso dei condomini in una piazzola nata per permettere di posteggiare le auto, si contano vecchi divani, vasche da bagno, frigoriferi senza sportelli e ancora rimanenze di piccoli e medi elettrodomestici. «Dovrebbero sorvegliare anche questa zona - dice Cinzia Rossi, che abitualmente al Laurentino 38 ci viene per trovare un’anziana zia - perché andando incontro alla bella stagione, al caldo, non oso immaginare cosa potrà diventare quest’area». Di discariche abusive piccole, medie o grandi se ne contano molte altre in zona naturalmente più defilate rispetto al Centro.

DA MOSTACCIANO AL COLLATINO

Da Mostacciano, per esempio, ad alcuni tratti della Pontina (altezza Tor de’ Cenci). Dalla zona a ridosso di Tivoli fino al Collatino. Qui ad esempio, escluso l’annoso problema di via Collatina vecchia e di via Salviati (dove pure insiste il campo nomade) c’è un’altra criticità che proprio i residenti denunciano ormai da anni. Ed è quella relativa «all’area Atac su via Senerino, all’angolo via Collatina», spiega Roberto Torre, a capo del comitato di quartiere. I rifiuti che si contano sono molteplici e « da oltre quindici anni - conclude Torre - nessuno li rimuove a tal punto da aver creato delle vere montagnole». Problema non solo di decoro ma anche di salubrità dell’aria e più in generale di salute di coloro che vivono nelle immediate vicinanze.

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Il Messaggero