Nove anni di violenze alla moglie, anche quando era incinta. La picchiava, la schiaffeggiava e la trascinava per i capelli. L'uomo, 34 anni, moldavo, S.E., è stato...
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Dal 2008 il 34enne aggrediva la convivente: sofferenze fisiche, ma anche psicologiche e morali perfino davanti ai figli, di sei e otto anni, e in un’occasione l’uomo aveva aggredito la donna con sedie e attaccapanni mentre, in un’altra, le aveva fratturato una costola con un calcio. La vittima ha trovato la forza di denunciare quanto subito soltanto lo scorso 26 ottobre.
Qualche giorno prima, infatti, si era recata al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie a causa delle ferite inferte dal compagno e, in quell’occasione, è stata presa in carico da un centro antiviolenza e collocata in un luogo protetto, da dove ha trovato la forza di denunciare quanto sopportava da anni.
A livello nazionale, secondo uno studio Eures, nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114 le donne vittime di omicidio volontario. Tra il 2015 e il 2016 il numero di femminicidi in Italia è tornato ad aumentare, passando da 142 a 150 (+5,6%), soprattutto a causa di una forte crescita del fenomeno nelle regioni del Nord e del Centro. Sempre nel 2016 a livello di regioni il numero più alto di femminicidi lo si è registrato in Lombardia (25 vittime), seguita dal Veneto (17, ma in forte aumento rispetto ai 7 dell'anno precedente), terza la Campania (nonostante un calo dei casi, passati 31 a 16), e quarta l'Emilia Romagna (13). Nello scorso anno il 76,7% dei femminicidi è maturato in un contesto familiare e affettivo, con una forte connotazione negativa data da possesso e gelosia, ma anche dall'isolamento e dal disagio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero