Roma, seviziò i due cuccioli della fidanzata: dovrà pagare 7mila euro di multa

Roma, seviziò i due cuccioli della fidanzata: dovrà pagare 7mila euro di multa
Ha riversato rabbia, frustrazione e gelosia su due cuccioli di Labrador, colpevoli di essere troppo affezionati alla loro padrona. Rubino O., 29 anni, romano, dopo una lite...

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Ha riversato rabbia, frustrazione e gelosia su due cuccioli di Labrador, colpevoli di essere troppo affezionati alla loro padrona. Rubino O., 29 anni, romano, dopo una lite furibonda con la fidanzata ha deciso di prendersela con i cagnolini della ragazza. Ha atteso che la compagna uscisse di casa, poi, ha trascinato le bestiole in giardino, le ha afferrate per le orecchie e, dopo averle sollevate di peso da terra, le ha fatte roteare in aria e le ha scaraventate contro il muro di cinta, prima di colpirle con calci e pugni. Un comportamento che ha trascinato il ventinovenne a processo con l'accusa di maltrattamento di animali. Ieri, su richiesta del pubblico ministero Gianluca Mazzei, l'imputato è stato condannato a 7mila euro di multa. È stata una vicina di casa ad inchiodare il ragazzo: ha visto l'imputato torturare i cuccioli. Quindi, ha avvisato la padrona che ha deciso di sporgere denuncia e lasciare il fidanzato.




TORTURE

Le sevizie risalgono all'aprile del 2010. All'epoca, il giovane conviveva con la compagna al piano terra di un palazzo ad Ostia. L'imputato e la ragazza non erano gli unici inquilini dell'appartamento, c'erano anche i Labrador Retriever, uno di nero di media taglia, l'altro ancora cucciolo, nato da pochi mesi. Le liti e le sfuriate erano all'ordine del giorno e l'uomo non sopportava che la fidanzata riservasse tutte quelle attenzioni ai cagnolini. Così, dopo l'ultima lite, avrebbe letteralmente perso la testa. Il 4 aprile, quando la ragazza era uscita di casa sbattendo la porta, Rubino O. avrebbe sottoposto i cuccioli a vere e proprie sevizie, Come si legge nel capo d'imputazione, l'atteggiamento del ventinovenne sarebbe stato caratterizzato da una crudeltà ingiustificata: avrebbe costretto i cani «a subire comportamenti insopportabili, consistiti nel prenderli per le orecchie, alzarli in aria e gettarli con violenza contro gli armadi e la recinzione del giardino, per poi colpirli».



LA TESTIMONE


Le bestiole, ridotte quasi in fin di vita, erano state salvate dall'intervento della vicina di casa che, affacciandosi dal balcone, aveva colto l'imputato sul fatto. Ascoltata dai carabinieri, la donna ha dichiarato a verbale di aver assistito alle violenze. «Ho sentito dei lamenti provenire dal giardino – ha detto – Mi sono preoccupata e mi sono recata sul terrazzo. Con immenso stupore ho visto il ragazzo che provocava delle sevizie ai danni di due cani. L'ho visto scaraventare quello di media taglia contro il muro di cinta del giardino, e prendere a calci il cagnolino più piccolo». La vicina era subito intervenuta, e l'imputato aveva tentato di giustificarsi: «Mi ha chiesto scusa – ha proseguito la teste – mi ha riferito che i suoi atteggiamenti erano legati ad una situazione personale particolarmente delicata, che sfogava sui cani della compagna. Ha promesso che avrebbe smesso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero