Petizioni online e referendum senza quorum: M5S prepara la «svolta partecipativa». Pd all'attacco

Partecipazione e trasparenza: così il M5S vuole modificare lo statuto di Roma Capitale per facilitare la democrazia diretta in Comune. I consiglieri pentastellati...

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Partecipazione e trasparenza: così il M5S vuole modificare lo statuto di Roma Capitale per facilitare la democrazia diretta in Comune. I consiglieri pentastellati presenteranno una delibera per introdurre petizione on line, referendum senza quorum per i quesiti comunali e bilancio partecipativo.


«È il modo giusto per onorare la memoria di Gianroberto Casaleggio a un anno dalla sua scomparsa», spiega il deputato M5S Riccado Fraccaro. «La democrazia diretta è ferma a Roma da 23 anni: con questa delibera ci sarà una rivoluzione. Vogliamo passare da Mafia Capitale alla capitale della democrazia diretta», ha spiegato il consigliere comunale Angelo Sturni.

«Le tecnologie sono importanti - ha spiegato l'assessore Flavia Marzano - con questi strumenti si potrà finalmente avvicinare i cittadini alle scelte. Il portale del Comune avrà una parte dedicata alla partecipazione»«Noi usiamo una piattaforma rivoluzionaria, la Rousseau, e vogliamo avviare - ha concluso  Angelo Sturni - questo modello anche dentro il sito di Roma Capitale, dando la possibilità ai cittadini di esprimersi».

La maggioranza a 5 Stelle ha poi approvato un ordine del giorno con cui l'assemblea capitolina esprime «pieno sostegno alla Giunta e alla sindaca Raggi riconoscendone i molteplici risultati raggiunti, esprime soddisfazione per la tenuta della squadra di Governo e invita la Giunta e la sindaca a proseguire nel ripristino della legalità e nell'opera di risanamento necessaria dopo l'inchiesta Mafia Capitale». «Non entrerò nel merito - ha detto ilsindaco Virginia Raggi - di tante questioni, ma voglio dire che quando ci siamo insediati ci siamo trovati davanti a una serie di scelte. La prima è stata fare subito qualcosa per dare un risultato immediato e tangibile ai cittadini. Io ai provvedimenti dei 100 giorni non ci credo, sono una mano di bianco: come si fa se solo i tempi di un bando di gara superano i 100 giorni? Noi abbiamo preferito lavorare seriamente e abbiamo usato gli strumenti che il codice dell'amministrazione ci offre, codice tra l'altro modificato nel 2016, causando anche una paralisi degli uffici nel periodo dell'adeguamento. Stiamo iniziando a cambiare il modo di fare le cose, oggi il risultato non lo vedete, ma lo vedrete tra sei mesi. Tutte le procedure sono state fatte a norma di legge: questo lo rivendichiamo con forza».

Durante una conferenza stampa nella sala del Carroccio c'è stato anche il blitz di Virginia Raggi che si è seduta in prima fila ad ascoltare. «Passeremo da città di 'Mafia Capitale' a Roma Capitale della democrazia», ha scritto poi Raggi su twitter. E sul blog delle Stelle la sindaca e i consiglieri del movimento di Roma in un lungo post ringraziano Gianroberto Casaleggio. «Non appena saranno approvate in Assemblea Capitolina le proposte del MoVimento 5 Stelle di modifica dello Statuto di Roma passeremo all'adozione dei rispettivi regolamenti attuativi di questi nuovi strumenti. Grazie Gianroberto: il dado è tratto», scrivono.

GRILLO
«Fantastici Virginia Raggi e tutti i nostri consiglieri! Gianroberto sarebbe orgoglioso di voi!». Con questo messaggio Beppe Grillo ha rilanciato sulla propria pagina Facebook il post con cui il gruppo M5S in Campidoglio ha lanciato la novità delle petizioni online e il voto elettronico per i referendum comunali presenti in una proposta di delibera.

PD ALL'ATTACCO

Critico il Pd. Il deputato David Ermini parla di «ennesima prodezza dei cervelloni della Casaleggio associati ai danni della Capitale: il Campidoglio privatizzato da una società di consulenza digitale attraverso la piattaforma Rousseau. I recenti sondaggi, però, dimostrano che i romani si sono stufati di queste prese in giro e non ne possono più del circo Raggi». «Cos'è un pesce d'aprile in ritardo? - interviene il senatore Stefano Esposito -. Democrazia diretta come a Genova, dove i voti dei militanti sono stati cancellati da Grillo perché non piaceva la candidata? Trasparenza come per i casi Marra, Romeo, Muraro? I 5 stelle pensassero ad amministrare la città, a far funzionare Atac, a raccogliere i rifiuti e chiudere le buche. È un anno che sono al governo della città producendo solo scandali e disastri conditi da guerre di potere e scontri d'interesse». Lorenza Bonaccorsi: «Dopo Genova sentire i 5 stelle parlare di democrazia diretta è ridicolo. Non contenti del manuale Cencelli per le nomine ora vogliono consegnare definitivamente la vita della Capitale al controllo della Casaleggio associati? Altro che democrazia diretta, cercano il controllo diretto». 

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Il Messaggero