Roma-Lido, nuovo stop: pendolari imprigionati all'ora di punta alla Magliana, poi la fuga sui binari

Roma-Lido, nuovo stop: pendolari imprigionati all'ora di punta alla Magliana, poi la fuga sui binari
Mattinata da incubo quella di ieri per migliaia di pendolari della Roma-Lido. Servizio interrotto all’ora di punta tra Tor di Valle e Magliana e passeggeri costretti a...

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Mattinata da incubo quella di ieri per migliaia di pendolari della Roma-Lido. Servizio interrotto all’ora di punta tra Tor di Valle e Magliana e passeggeri costretti a raggiungere la stazione a piedi camminando sui binari. Un calo di tensione ha mandato in tilt il treno partito alle 6,37 dalla stazione Stella Polare e diretto a Roma. Il convoglio, strapieno di passeggeri, si è fermato intorno alle 7 poco prima di Magliana, all’altezza del ponte di via del Cappellaccio. E lì è rimasto con le porte chiuse una ventina di minuti con i tecnici che cercavano di farlo ripartire. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, i pendolari sono stati liberati e fatti scendere per proseguire a piedi per circa cinquecento metri fino a Magliana. 


REAZIONE A CATENA
Alle 7,30 la comunicazione ufficiale di Atac e a catena i disagi hanno coinvolto il resto della tratta. Il servizio verso la Capitale è stato quindi sospeso da Acilia fino a Porta San Paolo. Al posto dei treni, Atac ha attivato i bus sostituitivi, presi d’assalto dai passeggeri. Ad Acilia, in particolare, si sono create lunghe code di passeggeri e assembramenti in attesa delle navette, arrivate solo intono alle 8,30. Scene apocalittiche con le persone esasperate che gridavano e accusavano Atac e Regione Lazio di totale inefficienza. «Dovreste vergognarvi – urlavano i viaggiatori – offrite un servizio indegno per una Capitale europea. I pochi pullman con soli 50 posti l’uno che avete mandato, ci stanno facendo viaggiare come Zombi». 


«Bisognerebbe unirsi e denunciarli tutti», suggeriva Marco. «Da Acilia, un’ora e venti minuti per portare mio foglio a scuola a San Paolo. Ci rinuncio», aggiungeva rassegnato Marcello. Centinaia gli studenti arrivati in ritardo a scuola e all’Università, appuntamenti di lavoro rinviati o addirittura saltati e impiegati nevrotici costretti a chiamare in ufficio per giustificare l’assenza. Solo dopo le 9 la linea è stata riattivata e il servizio è ripartito, ma tra enormi ritardi. Dalle pagine social, i pendolari non hanno lesinato commenti contro l’ennesimo disservizio e l’ennesima giornata d’inferno. 


IL COMITATO
«E niente, non ce la possono fare – dicono dal Comitato pendolari della Roma Lido - anche quando avevano messo sulla linea cinque treni: quattro per coprire l’orario ufficiale a ventidue minuti e il quinto per fare il servizio a “sottiletta”. Da InfoAtac ci fanno sapere che “la circolazione è fortemente rallentata in direzione Porta San Paolo, causa guasto a treno nei pressi della stazione Magliana”».

Sotto accusa, inoltre, le scarse informazioni arrivate da Atac. Sui display nelle stazioni, nessuna comunicazione. Le uniche sono comparse appena riavviato il servizio. Disagi anche nel pomeriggio con un treno senza aria condizionata, perdite d’acqua in un vagone, con i ritardi e le tabelle di marcia non rispettate a causa del convoglio che si era fermato la mattina e che, verosimilmente, dovrà finire in officina per essere controllato. Già oggi, dunque, si prevede un orario rimodulato non più a ventidue minuti. Tempi dilatati e vecchi problemi che sembrano non avere mai fine. «Ad essere finita ormai è la nostra pazienza – concludono i viaggiatori arrabbiati – chi ha la possibilità andrà a Roma in automobile nonostante il caro carburante, chi non può dovrà continuare a sottostare e a vivere giornate infernali come quella di oggi (ieri ndr)».

Con i treni fermi, l’Ostiense e la Colombo sono state prese d’assalto e la circolazione verso la Capitale, già congestionata normalmente, è andata completamente in tilt. Lunghi incolonnamenti anche nelle strade limitrofe per i pendolari che cercavano di raggiungere le due arterie ad alto scorrimento. Una giornata, insomma, da dimenticare per i trasporti della Capitale con la metro B che ha avuto anch’essa non pochi problemi. 
 

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Il Messaggero