Roma, liceo Russell occupato: la protesta si spacca e alcuni studenti si dissociano

l'Istituto Russel sulla Tuscolana occupato
Continuano le occupazioni degli istituti romani. La scorsa notte a sollevare la protesta sono stati gli alunni del liceo ‘Orazio’ a Talenti, il liceo scientifico...

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Continuano le occupazioni degli istituti romani. La scorsa notte a sollevare la protesta sono stati gli alunni del liceo ‘Orazio’ a Talenti, il liceo scientifico ‘Avogadro’ in zona Trieste-Salario e il liceo classico ‘Bertrand Russell’ di via Tuscolana. Proprio gli studenti dell'Istituto del VII municipio sono al centro della polemica per una duplice presa di posizione all’interno del comitato studentesco. Dell’occupazione portata avanti da alcuni studenti la scorsa notte si legge nella nota emanata dalla dirigente scolastica ne sono stati prontamente informati l’ufficio scolastico regionale e il commissariato di zona. Inoltre si legge, che la dirigente declina ogni responsabilità sulla sicurezza di chi è all interno. La nota di protesta degli studenti in sintesi rivendica dai problemi pratici delle impalcature perenni del cortile che non vengono tolte dopo mesi e mesi, alle condizioni della palestra, alle poche ristrutturazioni fatte negli anni passati ad uno stabile ritenuto fatiscente, ai bagni non usufruibili specialmente quelli maschili, e non per ultimo agli interventi di derattizzazione (la scorsa settimana sono stati avvistati e filmati dei topi), infine pone l'attenzione sulle condizioni della succursale dove si lamenta in primis l’assenza della palestra e il numero dei bagni ritenuti insufficienti.

La polemica interna ha portato diversi studenti a dissociarsi e a rilasciare una seconda nota: «Noi studenti del Bertrand Russell vogliamo con questo gesto manifestare il nostro dissenso a ll'occupazione - dicono alcuni studenti - siamo ben consapevoli dei danni provocati durante quella dello scorso anno, per non parlare del tempo trascorso senza dedicarsi ad attività costruttive. Abbiamo infatti imparato sulla nostra pelle che un’azione del genere può ledere solo noi stessi e per questo motivo ci dissociamo apertamente da una simile iniziativa, evitando anche di entrare all’interno di scuola finché sarà occupata, per limitare i danni e perché comprometterebbe per gli inevitabili provvedimenti disciplinari la realizzazione di uscite didattiche, viaggi di istruzione e corsi pomeridiani di nostro pieno interesse».

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Il Messaggero