Roma, Liceo Augusto occupato. Studenti: «Protesta contro sistema». Professori: «Fatto gravissimo»

Liceo classico Augusto occupato. Da stamattina, lunedì 13 dicembre, è cominciata la protesta degli studenti (una parte, ovviamente) del famoso istituto del quartiere...

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Liceo classico Augusto occupato. Da stamattina, lunedì 13 dicembre, è cominciata la protesta degli studenti (una parte, ovviamente) del famoso istituto del quartiere Appio a Roma. Cancelli chiusi, niente lezioni, gli studenti guidano la protesta. Ancora una mobilitazione studentesca nel panorama delle scuole superiori della Capitale. «Gli studenti del Liceo Classico Augusto hanno deciso di occupare la loro scuola come un forte atto di protesta rivolto a un sistema scolastico che necessita un cambiamento - si legge nella lettera inviata dell'Assemblea degli studenti occupanti indirizzata al Ministero dell'Istruzione, al Prefetto, ai Diocenti e ai Genitori - Gli studenti sono consapevoli del peso e dell’importanza di tale gesto, anche in un momento così delicato come quello che il nostro Paese sta vivendo». Dal canto loro, alcuni professori dell'Augusto definiscono l'occupazione, in queste ore, come «Un fatto gravissimo». Parte dei genitori prendono le distanze dalle ragioni dell'occupazione, sottolineando che «A nostro avviso la scuola funziona bene». E di conseguenza alcuni studenti sono rimasti a casa oggi. Insomma, una occupazione che spacca l'opinione interna.

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Nel documento prodotto dagli studenti occupanti si legge: «Gli studenti si impegneranno a mantenere un comportamento corretto nel rispetto delle norme Covid-19, chiedendo il green pass a ogni ospite esterno, con un’attività di contact tracing, e rendendo mandatario l’uso della mascherina. Nella scuola autogestita non sarà consentito consumare alcolici o droghe di ogni sorta, e verrà garantita la sicurezza degli studenti per mezzo di un servizio d’ordine volontario. Verranno inoltre organizzati corsi, attività di riqualificazione dell’edificio scolastico e cineforum per gli studenti». Nel dettaglio della prostesta, gli studenti occupanti parlano di «problematiche interne che, sommandosi alle difficoltà condivise con tutte le altre scuole, rendono maggiormente impervio il percorso scolastico di ogni singolo studente». Sotto accusa, secondo la nota diffusa dagli studenti, gli spazi per la socialità limitati, gli orari scaglionati d'ingresso, l'edilizia scolastica, la mancanza di dialogo tra studenti e docenti, il degrado dei bagni, le aule pollaio, la biblioteca non a norma. Infine chiedono «uno sportello d’ascolto più efficiente, la cui attività inizi a settembre, dal primo giorno di scuola, fino all’ultimo».

 

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Il Messaggero