Roma, chef investito da pirata della strada: è in fin di vita

Roma, chef investito da pirata della strada: è in fin di vita
È ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo essere stato investito da un'auto pirata. L'incidente si è verificato nella notte della vigilia di Natale....

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È ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo essere stato investito da un'auto pirata. L'incidente si è verificato nella notte della vigilia di Natale. Lui si chiama Lorenzo Ceccani, 26 anni, cuoco professionale. Il padre Massimo vuole lanciare un appello per trovare più testimoni possibili. «E' accaduto un fatto gravissimo - dice affranto il genitore - mi auguro che le autorità indaghino a fondo». Il giovane chef è in coma, intubato nel reparto di Rianimazione dell'Umberto I. Il ragazzo è stato investito su via Tiburtina all'angolo con via di Casal Bruciato intorno a mezzanotte e mezza della notte fra il 24 e il 25 dicembre.


«Mio figlio era in sella al suo scooter Honda Sh 300 di colore nero - prosegue il padre - stava tornando a casa dopo avere finito di lavorare». Il cuoco abita poco distante in cui è stato travolto. Lo scooter procedeva su via Tiburtina in direzione fuori Roma, quando una Smart di colore scuro l'ha preso in pieno. Ci sono due testimoni oculari che, però, non hanno fatto in tempo ad annotare i numeri di targa. «I testimoni - prosegue il padre di Lorenzo - hanno prestato le prime cure a mio figlio ed hanno chiamato i soccorsi. Loro non hanno dubbi su come siano andate le cose. Entrambi hanno indicato la Smart pirata». Secondo le testimonianze, l'occupante della monovolume, dopo lo schianto è sceso, si è avvicinato al ragazzo in terra e sanguinante, per poi fuggire avendo l'accortezza di spegnere i fari.


È la polizia municipale ad occuparsi dell'inchiesta. «Noi abitiamo fuori Roma - racconta il padre di Lorenzo - sono stati i carabinieri di zona a svegliarci alle tre di notte e a dirci quello che purtroppo era accaduto. Mio figlio, invece, vive sulla Tiburtina insieme alla sua fidanzata». Ora, sembra, non ci siano telecamere che abbiano inquadrato lo scontro e questo ritarda l'inchiesta. «Me lo hanno detto i vigili urbani - prosegue il genitore - sembra che non ci sia alcuna telecamera che possa indicare qualche elemento utile all'indagine». Non è escluso che il magistrato di turno, considerata la gravità del caso, non disponga che l'inchiesta sia condotta anche da carabinieri o polizia che affiancherebbero gli agenti della Municipale. A complicare la ricerca della verità sono anche le condizioni di Lorenzo che non si sveglia e non può parlare dal letto di Rianimazione.

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Il Messaggero