Roma, la prostituta si rifiuta di "accontentarlo": lui la investe con l'auto e la prende a pugni

Roma, la prostituta si rifiuta di "accontentarlo": lui la investe con l'auto e la prende a pugni
Lui è un cileno di 22 anni, che ha agito su un tratto di via Porta Medaglia: una strada di campagna nella periferia del Laurentino. Prima ha chiesto un rapporto sessuale a...

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Lui è un cileno di 22 anni, che ha agito su un tratto di via Porta Medaglia: una strada di campagna nella periferia del Laurentino. Prima ha chiesto un rapporto sessuale a una prostituta che si è rifiutata di accontentarlo. Poi il giovane straniero, irregolare nel nostro Paese, ha preso la sua auto e, dopo circa una mezz’ora, è tornato sul posto e si è scagliato contro la ”lucciola”, una nigeriana, spezzandole le gambe e facendola volare per oltre 10 metri. La donna è finita dentro un fossato, lui l’ha raggiunta e l’ha presa a pugni. Solo grazie a ricerche accurate è stata trovata svenuta dai soccorritori nel fossato.


Il tentato omicidio è accaduto due giorni fa, di pomeriggio. Ma l’azione del cileno si è rivelata la prima di altri pericolosi comportamenti che hanno dovuto fronteggiare gli agenti del commissariato Spinaceto. I poliziotti sono arrivati sul posto dell’agguato grazie alle segnalazioni di altre prostitute. All’inizio non c’era traccia della donna investita. Poi, gli agenti sono arrivati ad un fossato ed hanno trovato la giovane svenuta, e con fratture esposte alle gambe e tumefazioni al volto. La vittima è stata trasportata d’urgenza in ospedale dove ha descritto agli investigatori le sembianze del carnefice dicendo loro che si era espresso in dialetto sudamericano.


Gli inquirenti sono venuti a sapere il modello dell’auto usata dal maniaco. Il mezzo è stato rintracciato. Risulta intestato ad un prestanome che abita alla Magliana e che è stato denunciato. I poliziotti sono arrivati ad un edificio al Laurentino sapendo che avrebbero trovato il ricercato. L’uomo non ha aperto alla polizia. Ad un certo punto si è avvertito un forte odore di gas. Era accaduto che il cileno ha saturato la stanza di gas e poi si è presentato agli agenti con un accendino minacciando di farsi esplodere insieme alla palazzina. Il maniaco non ha visto che stavano alle sue spalle alti due agenti che dopo una colluttazione gli hanno messo le manette. Il giovane è in carcere con l’accusa di tentato omicidio, lesioni gravi e tentata strage.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero