La demenza senile incombente, allettata e col catetere. La signora Assuntina, a ottantaquattro anni e la salute sempre più fragile, era stata affidata a una casa di riposo...
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LA DENUNCIA
La signora Assuntina, nome inventato per lei, nonostante gli acciacchi, specie di memoria, si era ritrovata a comprenderlo da sola, però, che le incursioni dell'infermiere celassero qualcosa di malvagio. E, dopo aver subìto numerose visite notturne, ha farfugliato a una parente parole mai pronunciate prima: «Lo zozzone arriva la notte. Carlos zozzone». Si scoprirà che era vero. A stanare il sessuomane una telecamera, anche se purtroppo senza infrarossi. Gli inquirenti, in assenza di immagini, vista l'accortezza del peruviano di spegnere sempre la luce, lo hanno identificato dal tono della voce, dall'inflessione, e poi lo hanno inchiodato incrociando i turni di servizio.
Dalle 21 in poi era l'unico uomo a girare nei corridoi della casa di cura. Essendo imparentato coi titolari della struttura, poi chiusa, si assicurava sempre di lavorare di notte. La famiglia all'inizio aveva sottovalutato i racconti della donna, sembravano impossibili, oltre ogni crudeltà, e a intuito, li ritenevano dettati dal disagio psicologico. Ma l'anziana la sua storia l'aveva ripetuta e con insistenza, a più parenti, svelando anche se in maniera confusa particolari senza equivoci.
A fine gennaio del 2019 così è scattata la denuncia ai carabinieri. «Mia madre è una donna molto anziana - ha dichiarato uno dei figli - e ha gravi problemi di salute. Ma nonostante la demenza senile non ha mai usato un linguaggio inopportuno e per di più per accusare qualcuno. Vogliamo escludere qualsiasi tipo di invadenza nei suoi confronti». L'infermiere-factotum subodora che l'anziana possa essersi lasciata sfuggire i tormenti sulle incursioni subite. E in uno dei blitz immortalati dalla microtelecamera installata dagli investigatori, mentre cerca di approfittarne ancora una volta le chiede con insistenza: «Tu parli male di me...Perché parli male di me?». Una manovra per confondere ulteriormente la vittima. Purtroppo persino le immagini buie non hanno lasciano dubbi sugli abusi.
Criballero viene arrestato. Ora la condanna, ridotta grazie al rito abbreviato. I familiari dell'anziana, assistiti dall'avvocato Cristina Michetelli, straziati dal dolore, si sono costituiti parte civile, seguendo ogni passo del procedimento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero