Ai Musei Vaticani la visitatrice americana avverte la guida che lei non è la solita turista incompetente: «Sa, io sono un'artista, ho studiato storia...
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Questo è uno fra i mille episodi che le guide turistiche di Roma raccontano (in privato) per descrivere la sbalorditiva ignoranza di alcuni loro clienti, soprattutto quelli stranieri. Alcuni interrogativi si ripetono con frequenza: «Al Colosseo si fanno ancora i combattimenti tra i gladiatori?»; «ma perché i Fori li lasciate così? Non potreste ricostruirli nuovi?». Un'altra domanda ricorrente pare sia quella che molti, specialmente gli americani fanno di fronte agli ulivi del Palatino: «Davvero le olive crescono sugli alberi?Cool!».
È un'ignoranza fantasiosa, che trova sempre il modo di spiazzare: un signore statunitense una volta ha chiesto se in Italia ci siano ancora delle tribù di antichi romani tenute in una riserva, come gli indiani in America. Ma in realtà più che di ignoranza bisognerebbe parlare di differenza culturale. Quando una signora vietnamita si stupisce per un pavimento costruito nel '700 assemblando mosaici del III secolo dopo Cristo («perché tutta questa fatica? non potevano farne uno nuovo?») in effetti dice una cosa meno assurda di quanto sembri, e ci aiuta anche a capire meglio la nostra civiltà.
P. S. La fonte che ci ha riferito queste bizzarre domande è Roberta Bernabei, guida e storica dell'arte. La quale ci tiene a precisare che nel suo lavoro, oltre ad ascoltare strani quesiti, si fanno anche tanti incontri interessanti, e a tutte queste esperienze belle e meno belle lei ha in progetto di dedicare un libro.
pietro.piovani@ilmessaggero.it
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Il Messaggero