Roma, riammessa nel M5S la consigliera Grancio: la decisione di Grillo prima dell'udienza di domani

Roma, riammessa nel M5S la consigliera Grancio: la decisione di Grillo prima dell'udienza di domani
Questa volta il M5S gioca d'anticipo e alla vigilia dell'udienza in tribunale di domani decide di salvare la consigliera capitolina Cristina Grancio che così resta...

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Questa volta il M5S gioca d'anticipo e alla vigilia dell'udienza in tribunale di domani decide di salvare la consigliera capitolina Cristina Grancio che così resta nel gruppo M5S. Il collegio dei Probiviri - racconta l'AdnKronos - ha annullato il provvedimento di «sospensione cautelare» per un vizio di procedura nei confronti della consigliera grillina, finita nel 'mirinò del M5S per le critiche espresse sul progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Grancio, che era stata sospesa il 9 giugno scorso dopo essersi rifiutata di votare sulla delibera in commissione, non partecipò alla votazione della delibera approvata il 14 giugno dalla maggioranza M5S in Assemblea Capitolina. Con l'annullamento del provvedimento di sospensione, viene dunque chiuso il procedimento disciplinare nei confronti della Grancio.


La grillina per impugnare il provvedimento si era rivolta all'avvocato Lorenzo Borrè, paladino di tutte gli espulsi. E così i vertici pentastellati, dopo i ko tecnici delle regionarie siciliane e prima ancora di comunarie a Genova, hanno deciso di non rischiare. Hanno riammesso Grancio senza aspettare il verdetto del tribunale.

«Lo apprendo dalla stampa, se è così è un altro punto a favore delle nostre tesi, siamo soddisfatti». Così l'avvocato Lorenzo Borrè, che difende gli espulsi dal Movimento 5 Stelle, commenta l'annullamento, per un vizio di
procedura, del provvedimento di «sospensione cautelare».  La notizia della chiusura del procedimento disciplinare nei confronti della Grancio è arrivata oggi, alla vigilia dell'udienza in tribunale di domani. «La sussistenza di vizi procedurali è uno dei tanti motivi che articolava il nostro ricorso - spiega Borrè - Noi continueremo a
contestare l'insussistenza di fondamento anche di merito del provvedimento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero