Roma, sì a Bertolaso dai gazebo. Ma Meloni: pronta a candidarmi

Concluse le gazebarie che incoronano con un gradimento di quasi il 97% Guido Bertolaso come sindaco di Roma, si rifà viva Giorgia Meloni e rimette tutto in discussione. Con...

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Concluse le gazebarie che incoronano con un gradimento di quasi il 97% Guido Bertolaso come sindaco di Roma, si rifà viva Giorgia Meloni e rimette tutto in discussione. Con la seconda giornata delle consultazioni organizziate da Forza Italia per conoscere il parere dei romani sull'ex capo della Protezione civile scelto da Silvio Berlusconi per la corsa al Campidoglio, i partecipanti hanno superato quota 45 mila e quindi anche le primarie romane del Pd.


Un risultato importante per Forza Italia che alla vigilia temeva il flop dell'iniziativa tanto da fissare l'asticella a 10 mila partecipanti. Anche ieri il Cavaliere si è impegnato in prima persona in un tour dei gazebo in favore del suo candidato e dove ha mandato messaggi pesanti soprattutto a Matteo Salvini ma anche alla Meloni.

ARGOMENTO CHIAVE
Se sabato Berlusconi aveva detto che «la Lega a Roma è all'1,4 per cento», ieri è tornato sull'argomento e dal Portuense, parlando dei riluttanti alleati leghisti, ha detto che se ci sarà rottura sarà tra «gli uomini d'azione che fanno, e quelli che sono politici per professione. Nella giunta di Bertolaso ci sarà gente d'azione. I politici facciano i politici, facciano i convegni e parlino. Qui bisogna decidere e lavorare. E' un cambiamento di prospettiva totale quello che sto proponendo a Roma, a Napoli e a Milano».

Quando era ancora in corso lo scrutinio Bertolaso ha indetto la conferenza stampa dove ha parlato di 45-48 mila votanti più tardi corretti a 50 mila, dicendo che «siamo contenti, ci scusiamo per i disguidi ma la macchina organizzativa nel complesso credo abbia funzionato in modo egregio. Dobbiamo ringraziare Matteo Salvini che con il suo agire che va contro l'interesse della Capitale ha stimolato invece una reazione positiva di molti romani» ma poco dopo avvisando che «possiamo anche andare avanti senza» di lui.

A stretto giro però è intervenuta la Meloni che ha chiesto «un incontro risolutivo a Berlusconi e Salvini nella giornata di domani. Metto a disposizione anche la mia candidatura come gesto di amore e responsabilità» specificando però che «Bertolaso può essere un buon candidato e un buon sindaco se riesce a unire le forze di centrodestra. Se riesce a farlo e a vincere le perplessità che ancora diverse persone hanno, Fdi sarà con lui come lealmente ha fatto dall'inizio».

Poi ha attaccato, «abbiamo contribuito al risultato dei gazebo invitando i romani a votare con spirito unitario. Anche il nostro impegno è stato sfruttato per delegittimare me e il movimento che rappresento». L'assist della Meloni è stato subito raccolto da Salvini dicendo che «una persona che pensa che gli zingari vadano aiutati e che invece di sgomberare i campi rom vuole risolvere il problema togliendo i cassonetti dalle strade, non può essere sostenuto dalla Lega e da Noi con Salvini. Se invece Giorgia Meloni decidesse di candidarsi noi la sosterremo».

Ha risposto anche Bertolaso ribadendo che «non mi pare ci sia questa possibilità. In ogni caso valuteremo e verificheremo, tenendo presente che 50 mila romani hanno espresso la loro scelta, il loro desiderio ai gazebo».

Intanto la Lista Marchini (il candidato già da mesi in campagna elettorale e con il quale sia Berlusconi che Salvini volevano allearsi), ha sbeffeggiato sia le gazebarie che le precedenti primarie del centrosinistra con un flash mob in piazza del Popolo ribattezzato «Roma, nun te fa fregà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero